Di Giuliano Bindoni
Da mesi, ormai, tutti si chiedevano: cosa serve per battere Perugia? La risposta l’ha data il campo, quello del Palasport di Roma teatro delle Final Four di Coppa Italia. Ovvero, servono due ingredienti imprescindibili: una gara perfetta degli avversari, in questo caso la Gas Sales Bluenergy Piacenza, e contemporaneamente una prova sottotono dei Block Devils. Concetto che ha espresso molto chiaramente Massimo Botti a fine gara.
“Perugia non ha mostrato la sua miglior faccia. E finalmente mi viene da dire, perché era troppo tempo che aspettavamo una giornata no da parte loro. Forse altre volte veniva mascherata dai risultati, però oggi effettivamente loro non erano loro e noi siamo stati bravi ad approfittarne. Se mi ha sorpreso la loro prestazione? Francamente sì, però sono uomini, non macchine, e ogni tanto una giornata negativa può capitare, quindi onore comunque a loro per il campionato che stanno disputando”.
“Se la differenza l’ha fatta la battuta? No, la differenza l’ha fatto lo spirito con cui siamo scesi in campo, la voglia di superare le nostre difficoltà. Sapevamo i nostri limiti, ma siamo stati capaci di superarli”.
“Se questa nostra prestazione è un messaggio anche per il campionato? No no, è un messaggio per noi – prosegue – Avevamo bisogno di toglierci una grande soddisfazione, dei messaggi da dare al campionato a noi non ce ne può fregar di meno. Ci godiamo questa vittoria e prepariamo al meglio la finale di domenica”.
Qualcuno poi gli ricorda il fatto di essere piacentino e di aver già trascinato la squadra della sua città alla finale, poi vinta, della Coppa Italia di A2 nella stagione 2018-19. “È sicuramente una grande emozione per me tornare in finale e me la voglio godere minuto per minuto fino all’epilogo. Se riuscirò a dormire? – conclude –. Sicuro. È due notti che non dormo ma stanotte dormirò”.
Uno dei grandi protagonisti dell’impresa di Piacenza è stato Yuri Romanò: “Se siamo in fiducia ora? Ovviamente l’obiettivo di questo weekend è vincere la partita di domenica. Stupiti di noi stessi? No perché ci credevamo. Sapevamo di poter fare bene, forse non così bene, ma è stata una partita perfetta. È da un po’ che vedo che quando arriviamo punto a punto nei finali di set siamo tosti. Abbiamo lavorato anche su questo e i miglioramenti si vedono in partita. Così come abbiamo lavorato tanto per studiare Perugia, abbiamo guardato tanti video. Ci siamo messi un po’ a posto rispetto alle precedenti partite contro di loro, abbiamo capito quali erano le cose che dovevamo migliorare e lo abbiamo fatto”.
“Se ci aspettavamo che la Sir battesse così male? Mah, gli sono entrate comunque delle battute importanti e noi in ricezione abbiamo tenuto molto bene. Noi invece siamo andati molto bene al servizio. È un fondamentale su cui puntiamo molto, abbiamo tutti dei grandi turni di battuta, quindi ovviamente è da lì che partono le nostre azione ed è da lì che vogliamo iniziare a far male”.