Di Redazione
È arrivata al parlamento brasiliano la spinosa questione dell’utilizzo di atleti transessuali nei campionati femminili. L’argomento è salito agli onori delle cronache nelle scorse stagioni con il caso di Tifanny Abreu, che dopo il cambio di sesso esordì in Italia in Serie A2 con la maglia della Golem Palmi, per poi diventare una protagonista della massima serie in patria. Oggi in Brasile sono in discussione tre disegni di legge che mirano a imporre il “sesso biologico” (peraltro di difficile definizione) come unico criterio per stabilire il genere nelle competizioni sportive.
Per questo motivo il Comitato Sportivo della Camera dei Deputati ha organizzato martedì scorso un’udienza pubblica a Brasilia: invitate a parlare la stessa Tifanny e la celebre ex pallavolista Ana Paula Henkel, medaglia di bronzo ad Atlanta 1996 oltre che vincitrice del World Tour di Beach Volley.
Secondo Tifanny, attuale opposto del Bauru, il Brasile dovrebbe continuare a seguire le regole imposte dal CIO, che impongono agli atleti trans di avere un livello di testosterone inferiore a 10 nmol/litro per almeno 12 mesi prima di scendere in campo in competizioni femminili (i valori di Tifanny sono enormemente inferiori: 0,2 nmol/litro). “Invece di fare una legge per bloccare gli atleti transessuali – ha detto la giocatrice – non sarebbe meglio proporre incentivi per aiutare le donne trans a raggiungere il livello dei campionati femminili? Finché confrontiamo uomini e donne, non usciremo mai da questo argomento. Le donne trans devono essere confrontate con altre donne“.
Sul fronte opposto è schierata Ana Paula: “Nello sport, l’identità biologica continua a essere il pilastro più forte. Capisco il lato sentimentale di Tifanny, ma quello che è stato costruito geneticamente nel corso dei decenni può davvero essere convertito? E dove sono gli studi che lo dimostrano? Il suo cuore, i polmoni, la muscolatura si sono formati prima della transizione“.
All’udienza sono intervenuti anche medici, avvocati, attivisti dei diritti umani e il deputato Julio César Ribeiro, che ha proposto la creazione di una Lega per soli atleti trans: “E contro chi giocherei? – ha ironizzato Tifanny – Sono l’unica professionista. Se fosse così, preferirei passare ai videogiochi“.
(fonte: Globo.com)