Di Redazione
“Noi facciamo due tamponi alla settimana, ma ci sono altre squadre che non li fanno e questo perché non ci sono linee chiare da seguire. Con il rischio che se qualche giocatore è positivo ma asintomatico può contagiare i compagni e gli avversari” così coach Zambonardi commenta i recenti sviluppi in materia di protocolli decisi dalle autorità e dalla Fipav in merito all’emergenza sanitaria da Covid-19 e i conseguenti comportamenti da seguire in campo, in un articolo di Brescia Oggi. La sua squadra, Gruppo Consoli McDonald’s Brescia, conta due atleti positivi: Tiziano Mazzone e Andrea Galliani.
Argomento combattuto è anche il cosiddetto “return to play”, il ritorno all’attività agonistica, degli atleti guariti dal Covid: la Lega non ha mai chiarito se gli esami previsti per permettere il ritorno in campo dei giocatori negativizzati siano obbligatori o meno anche per i giocatori di Serie A.
“Ci sono giocatori che rientrano dopo pochi giorni, noi invece con Mazzone, ad esempio, stiamo andando avanti con tutti gli esami del caso, perché siamo scrupolosi. Ma questo non va bene, perché se la Lega dice che le società devono ricevere tutte lo stesso trattamento, allora tutti i giocatori devono rientrare seguendo una procedura prestabilita. Deve esserci un regolamento chiaro e omogeneo per tutti”.
Commento lapidario, infine, anche sulla decisione di proseguire il campionato nonostante i continui rinvii dettati dalle positività delle varie squadre:
“Avrebbero dovuto sospendere tutto fino al 9 gennaio, in modo da far emergere le positività successive alle feste e poi ripartire”.