Di Alessandro Garotta
Di solito, quando una squadra viene ricostruita quasi completamente, affidata a un nuovo allenatore e magari ha attorno una discreta pressione, si è giustamente portati a pensare che sia obbligatorio dare tempo al progetto per attecchire. Normalmente funziona così: sono necessari dei mesi prima di cominciare a valutare gli effetti dei cambiamenti, e di conseguenza i risultati.
Però, a volte, nella pallavolo succede che si venga sorpresi da una scintilla che riesce immediatamente ad appiccare un incendio. In questa prima parte di stagione è successo alla Igor Gorgonzola Novara di Stefano Lavarini, trascinata dalle qualità infinite di una giocatrice con il fuoco dentro: la schiacciatrice belga Britt Herbots, che si è raccontata in esclusiva ai microfoni di Volley NEWS.
Come si trova a Novara e cosa le piace di più di questa società?
“Mi trovo davvero bene e sono felicissima di far parte di una società importante, che negli ultimi anni ha vinto molto e sicuramente ha intenzione di continuare a farlo anche in futuro. La squadra è forte e c’è sintonia sia con l’allenatore – che conoscevo già dalla scorsa stagione – sia con le compagne“.
Dopo un bel percorso alla UYBA, è passata alla Igor. Cosa rappresenta per lei questa nuova tappa?
“A Busto Arsizio ho vissuto due ottime annate; penso sia una piazza ideale per una giovane alla prima esperienza nel campionato italiano. Però, quest’estate è arrivata la chiamata di Novara e mi sembrava uno step in avanti per la mia carriera. La motivazione per cui l’ho scelta è una forte voglia di vincere e togliermi tante soddisfazioni“.
Che gruppo si è formato e con chi ha stretto più amicizia?
“Ho ritrovato Washington e Bonifacio dall’esperienza a Busto, e mi trovo molto bene anche con Chirichella, Bosetti e Daalderop. Ma in generale si è formato un gruppo bellissimo: è come stare in famiglia e questo è importante per la nostra stagione“.
Quali sono le sensazioni dopo la prima parte di stagione?
“Sicuramente molto positive: siamo prime nel nostro girone di Champions League e seconde in campionato. Probabilmente l’avvio in Supercoppa non è stato dei migliori, anche se poi abbiamo lavorato duramente e siamo riuscite a trovare un buon ritmo di gioco e i giusti equilibri. Ora non dobbiamo fermarci“.
Nella “bolla” casalinga di Champions avete vinto tutte e tre le partite. Qual è stata la chiave per avere la meglio sulle vostre avversarie?
“Sapevamo che non sarebbe stato facile giocare così tante partite ravvicinate, ma alla fine siamo riuscite a mettere in campo grandi prestazioni e centrare tre vittorie che non erano affatto scontate. In generale, la battuta e l’attacco hanno funzionato molto bene e ci hanno permesso di fare la differenza. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e a febbraio ci aspettano tre sfide altrettanto difficili in Polonia“.
Diamo uno sguardo ai suoi numeri in campionato: miglior realizzatrice della Igor con 173 punti in 12 partite. È soddisfatta del suo rendimento?
“Sì, sono contenta ma penso che si possa fare sempre meglio: ho 21 anni, e ogni giorno vado in palestra per cercare di crescere e migliorare in tutti gli aspetti del mio gioco“.
Quali sono i sogni per il prosieguo della sua carriera?
“Non ho un vero e proprio sogno. Vorrei semplicemente riuscire a dare il meglio di me e vincere il più possibile“.
Un’ultima curiosità. Il suo grande idolo è Gabi Guimarães del VakifBank… ma è vero che dormiva con la sua maglia?
“Sì, è vero. Quando l’ho incontrata per la prima volta, in occasione del mio primo torneo con la nazionale seniores, le ho chiesto la maglia. Lei me ne diede addirittura due o tre: le indossavo per andare a letto alla vigilia di ogni partita perché pensavo che mi portassero fortuna. Ora non lo faccio più, ma continuo a considerare Gabi una giocatrice fortissima. Mi piace il suo modo di stare in campo, è completa e sa fare tutto al meglio. E poi è anche molto simpatica fuori dal campo“.