Di A.G.
L’amore vive per definizione di eccessi e slanci. Nel volley capita di affezionarsi ad un giocatore o una giocatrice per la dominanza assoluta o il padroneggiamento disinvolto di certe caratteristiche; oppure, a volte, anche solo per il talento e la voglia di lottare su ogni pallone. Britt Herbots produce un effetto di quest’ultimo tipo: grintosa, esuberante e mai timorosa, la schiacciatrice belga, classe ’99, è entrata presto nel cuore dei tifosi della Unet E-Work Busto Arsizio che, infatti, l’hanno eletta “Migliore Farfalla dell’Anno“.
Arrivata dalla Francia (Mulhouse) come possibile crack, l’ha dimostrato a tutto tondo prendendosi ben poche pause per rifiatare. Parliamo di una giocatrice che nella scorsa stagione ha messo a segno più di 500 punti, distinguendosi per le sue grandi doti atletiche e la potenza dei suoi attacchi: il premio di MVP della CEV Cup, meritato a suon di prestazioni sontuose, conferma che ci troviamo di fronte ad una fuoriclasse.
Partiamo dalla sua prima stagione alla UYBA. Come si trova a Busto Arsizio e cosa le piace maggiormente dell’Italia?
“Dell’Italia amo tutto, dal cibo alla cultura. A Busto mi trovo davvero bene e sono felice di rimanere un altro anno. La società ha una grande organizzazione, che permette a noi giocatrici di pensare solo alla pallavolo. Ho apprezzato molto il clima che si è creato nello spogliatoio: l’entusiasmo, il divertimento e la condivisione sono stati fondamentali per disputare una grande stagione”.
Quali emozioni ha provato a vincere la CEV Cup e il titolo di MVP di questa competizione?
“Ho provato emozioni forti e difficili da descrivere. Volevamo fortemente questa coppa e la finale è stata una partita incredibile, uno dei momenti più belli della mia giovane carriera. Non dimenticherò mai l’ultimo punto: una vera e propria liberazione per i tifosi e la squadra”.
La tifoseria di Busto Arsizio è considerata una tra le più calde del campionato italiano. Quanto è importante per voi giocatrici il loro supporto?
“Credo che non siano soltanto una delle migliori tifoserie in Italia, ma di tutto il mondo. Quando giochiamo al PalaYamamay c’è sempre un’atmosfera speciale: i nostri supporters sono un po’ ‘pazzi’ e forse è proprio per questo motivo che ci amiamo vicendevolmente. Vorrei ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per noi nella scorsa stagione. Mi hanno fatto sentire a casa e perciò non vedo l’ora di tornare a Busto”.
Nonostante la giovane età, è considerata una giocatrice chiave del Belgio. Recentemente avete concluso la VNL al settimo posto, sfiorando l’accesso alla Final Six. Come valuta le performance della sua Nazionale in questa competizione?
“Siamo un gruppo giovane e ambizioso, che cerca sempre di mettere in campo il proprio spirito combattivo. Sono orgogliosa del nostro percorso in VNL: siamo cresciute molto come squadra facendo davvero un ottimo lavoro. Naturalmente è stato bello vincere tante partite, ma dobbiamo anche essere oneste e dire che alcune nazionali non hanno schierato le loro giocatrici di punta”.
Cosa si aspetta dal torneo di qualificazione alle Olimpiadi e dal Campionato Europeo?
“Il Preolimpico sarà un torneo molto difficile, visto che nel nostro girone ci sono due avversarie temibili, come l’Italia e l’Olanda. Invece, per l’Europeo il nostro obiettivo è di entrare nella top 8: fin dal primo incontro sarà necessario lottare su ogni pallone ed esprimere la nostra migliore pallavolo. Nelle prossime settimane lavoreremo duramente per farci trovare pronte”.
Gli impegni sono serrati e le giocatrici, che come lei, sono nel giro della propria nazionale hanno davvero poco tempo per riposarsi. Crede che sia necessario rivedere i calendari internazionali?
“Il livello del campionato italiano è altissimo e obbliga noi giocatrici a dare sempre il 100%: dopo una stagione del genere, è normale sentire la necessità di stare un po’ di tempo lontano dai campi, recuperare le energie e godersi i propri affetti. Questo, però, diventa difficile quando si hanno molti impegni in nazionale, che richiedono un ulteriore sforzo fisico e mentale. Non fraintendetemi, giocare a pallavolo è la cosa che amo di più al mondo e partecipare ai tornei internazionali è il sogno di ogni atleta; tuttavia, anche il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di riposo”.
Dove vuole arrivare nel prosieguo della sua carriera?
“Ovunque vada, cerco sempre di dare il massimo per vincere trofei e raggiungere gli obiettivi stagionali insieme alla squadra. Ovviamente un giorno mi piacerebbe diventare campionessa d’Italia e vincere la Champions League, ma vedremo… sono giovane e devo ancora imparare molto. Spero di giocare tanti anni e divertirmi con la pallavolo come ho sempre fatto”.