Di Redazione
Dopo il “terremoto” che ha portato a un’ondata di cessioni in casa Itas Trentino, tra cui la dolorosa separazione dal capitano Simone Giannelli, il direttore generale Bruno Da Re interviene con un’intervista a L’Adige per rassicurare i tifosi sul futuro della società e della squadra. “Pensiamo di investire 4,5 milioni di euro – spiega il dirigente di via Trener – dunque non proprio un budget basso. Per questo posso garantire a tutti che metteremo assieme una buona squadra. Non da settimo posto: cercheremo di stare aggrappati alle prime tre“.
Da Re snocciola poi i numeri del bilancio: “Il costo complessivo della stagione è stato di 5 milioni e 600mila euro. Le perdite sono tra i 600 e i 700mila euro. Il ragionamento è stato: questa perdita possiamo ripianarla con le cessioni, mentre se l’anno prossimo dovessimo tornare ad avere un bilancio così saremmo costretti a chiudere. Il ridimensionamento, che comunque non facciamo a cuor leggero, è proprio mirato a non chiudere i battenti, ma a valorizzare la società in modo che non abbia nemmeno un euro di debito. Se la società è sana, nei prossimi anni possiamo pensare di rilanciare“.
Il general manager torna anche sull’addio di Giannelli: “Il presidente gli ha parlato il lunedì dopo la sconfitta con lo Zaksa. Gli ha spiegato nei dettagli tutto il ragionamento che ho appena illustrato e ha precisato che non avremmo potuto costruirgli intorno una squadra di primissima fascia. Dunque lo ha lasciato libero di scegliere ciò che voleva fare. Era giusto che il ragazzo potesse provare a vincere qualche cosa“.
Infine un chiarimento sul passo indietro del presidente Diego Mosna: “Ha solo fatto presente di avere 73 anni e che non sa se avrà altri 21 anni di energia da mettere in questa società. Così ha proposto a tutti i soci di impegnarsi a cercare qualcuno che si faccia carico della società in futuro, una governance per dare continuità al lavoro fatto in questi anni“.