Di Redazione
Partiamo dalla fine, dalla sua ultima dichiarazione: “In questa drammatica esperienza il senso di squadra è stato molto importante – dice Drussyla Costa, giocatrice del SESC di Rio de Janeiro – avere ricevuto centinaia, migliaia di messaggi da tantissimi fan e amici da ogni parte del mondo che avevano saputo che ero malata, è stato una grande motivazione. Invito tutte le persone che sono malate e che in questo momento, anche se non sono ricoverate hanno bisogno di aiuto, a uscire allo scoperto sui social e a farsi aiutare dal sostegno virtuale delle persone. Chiunque voglia il mio aiuto mi troverà qui”.
Drussyla Costa aveva confessato di avere contratto il Coronavirus tre settimane fa: “Ero sempre stanca e avevo un po’ di tosse e qualche linea di febbre, avevo sentito parlare della malattia ma non pensavo di averla contratta. Il tampone è stato subito positivo ma per fortuna le mie condizioni non sono mai state preoccupanti. Mi sono dovuta isolare in casa e curarmi, i primi giorni ammetto di avere avuto paura. Guardavo le immagini che arrivavano dagli ospedali ed ero molto preoccupata ma mi è andata decisamente bene”.
Due settimane di cure prima che il tampone fosse negativo: “A parte i primi tre-quattro giorni in cui mi sono soprattutto riposata per il resto non ho mai smesso di allenarmi. Poche cose per mantenere un po’ il ritmo. Ora con l’aiuto dei preparatori del SESC sto lavorando molto sull’aerobica. Il momento più bello è stato quando finalmente ho aperto la porta della mia camera: fino a quel momento i miei familiari mi lasciavano da mangiare dietro la porta e bussavano. È stata una prova molto dura anche questa…”
(Fonte: Globo – Web Volei)