Di Redazione
L’avvio dei campionati di Serie B è ormai alle porte con le squadre pronte a scendere in campo questo weekend, ma c’è chi dice… stop. “Mi sento in dovere di parlare, ho una responsabilità morale verso le persone collegate ai gruppi squadra della Serie B. Noi stessi a Montecchio, a causa del coronavirus, abbiamo perso un dirigente e abbiamo avuto il vicepresidente ricoverato in terapia intensiva”. Sono queste le prime parole della presidentessa dell’Unione Volley Montecchio Carla Burato (riportate nell’edizione odierna de Il Giornale di Vicenza), che a pochi giorni dall’inizio del campionato, ha deciso di esprimere il proprio – preoccupato – parere sul protocollo anti contagio da Covid-19 che la Federazione Italiana Pallavolo ha attivato per i campionati nazionali di Serie B, la cui partenza è prevista nel prossimo fine settimana.
“Stiamo parlando di un protocollo che risale allo scorso novembre e che prevede un unico test sierologico per atleta a inizio stagione. Per il resto largo a mascherine e autocertificazioni – dice Burato -. Nessun tampone molecolare prima delle gare come invece viene richiesto in serie A. Mi chiedo come sia possibile dare il via a un campionato con questi presupposti; e non sono preoccupata tanto per le giocatrici, che sono giovani, sportive ed esenti da patologie perché controllate, quanto per i famigliari e i colleghi di lavoro“.
“Mentre la maggior parte delle atlete di serie A hanno la pallavolo come occupazione, in B molte giocano per passione e durante il giorno svolgono un lavoro o altre attività – prosegue Burato -. Questo comporta che siano costantemente a contatto con persone. Il problema si ripercuote anche tra le pareti domestiche: le giocatrici di A solitamente arrivano da fuori e quindi risiedono in appartamenti forniti dalla società; quelle di B nella maggior parte dei casi tornano in famiglia esponendo al rischio contagio i propri cari. Ci troviamo ancora nel pieno della pandemia, in zona arancione, credo che queste scarse misure di prevenzione possano mettere in pericolo la salute pubblica“.
Burato fa parte della “Commissione Covid” della Lega di serie A femminile. “Non dimentichiamo che è esplosa anche quella che doveva essere la bolla super protetta della Champions: anche lì, nono stante tutte le misure di prevenzione, il coronavirus è dilagato tra le squadre. Mi chiedo dunque come sia possibile dare il via ad un campionato che non rispetta dei protocolli sanitari degni di questo no me. Sono basita anche per ché il kit dei tamponi molecolari ormai lo si trova anche a 15 euro. Spero che la Federazione intervenga prima di sabato, mi aspetto che lo faccia“.
(Fonte: Il Giornale di Vicenza)