Di Alessandro Garotta
“Avevo sempre creduto che crescere fosse automatico, invece è qualcosa che si deve decidere di fare”. È la chiosa a cui arriva, in un episodio della serie tv Scrubs, del protagonista John Dorian. Un assunto tanto vero quanto applicabile a tutti noi, nella nostra quotidianità, nel nostro lavoro, nella nostra vita; deve scattare una scintilla per crescere, per diventare migliori. È un processo che non nasce dal nulla ma ha bisogno di un quid che lo faccia partire: una delusione che ci spinge a riprovarci, un nuovo obiettivo, il trovarsi al momento giusto con le persone giuste che tirano fuori il meglio da noi. Se si trasla questo discorso nella pallavolo e nella Serie A1 femminile, è lampante come in questa stagione una delle giocatrici più cresciute sia Camilla Mingardi.
L’opposta si è raccontata in esclusiva ai microfoni di Volley NEWS, tracciando un bilancio della sua esperienza alla Banca Valsabbina Millenium Brescia e spiegando come sta vivendo questi giorni di emergenza coronavirus.
Brescia è una città in trincea a causa dell’emergenza Covid-19. Come trascorre questo isolamento?
“Vedere Brescia in difficoltà mi fa stare molto in apprensione, anche se bisogna dire che i medici e gli infermieri stanno facendo un lavoro straordinario. Mi sento davvero fiera di come la mia città sta lottando. Per noi sportivi non è stato facile abituarsi a stare a casa e vivere una nuova quotidianità, ma penso che tutti debbano fare dei piccoli sacrifici per cercare di limitare il più possibile questa pandemia”.
Quale messaggio si sente di condividere in questo momento particolare?
“Innanzitutto, mando un messaggio di vicinanza a tutte le persone che stanno soffrendo. In questi giorni stiamo comprendendo l’importanza delle relazioni con i nostri cari e anche una sola parola di conforto può fare di più di un abbraccio o una carezza. Sono sicura che se resteremo uniti e lotteremo insieme vinceremo questa partita”.
Gli allenamenti continuano anche a distanza?
“Gli allenamenti in palestra sono stati sospesi e perciò cerchiamo di tenerci in forma facendo esercizi da casa. È difficile pensare allo sport, ma aspettiamo le decisioni della Lega Serie A per quanto riguarda il futuro del nostro campionato”.
Com’è stato giocare a porte chiuse contro Conegliano sapendo che l’Italia, e in particolare la sua città, stava vivendo ore difficili?
“È stato molto strano, anche se in quel momento giocare senza pubblico era il primo passo da fare per cercare di contenere l’epidemia. Si percepiva un clima pesante e, seppur inconsciamente, eravamo agitate perché l’emergenza stava peggiorando d’ora in ora: davvero difficile scendere in campo con la solita carica e la solita spensieratezza”.
Veniamo alla pallavolo giocata. Come giudica la stagione di Brescia fino alla sospensione del campionato?
“Sicuramente un buon campionato, visto che stavamo raggiungendo gli obiettivi prefissati. A livello personale, è una delle mie stagioni migliori. Ho trovato un ambiente familiare e questo ha inciso positivamente sul mio rendimento: rappresentare la propria città è un motivo di orgoglio e un fattore che aiuta ad andare in campo come una leonessa”.
Cosa le è rimasto delle esperienze di Modena e Bergamo? Considera Brescia un upgrade per la sua carriera?
“Devo dire che ogni esperienza è stata importante nel mio percorso di crescita. A Modena ho avuto la fortuna di essere allenata da Marco Fenoglio, che credeva ciecamente in me e mi ha trasmesso tanta carica ed energia positiva. L’anno di Bergamo è stato difficile, ma sicuramente mi ha dato nuovi stimoli per affrontare il futuro. A Brescia, invece, ho voluto mettermi alla prova e assumermi responsabilità importanti; quest’anno ho avuto la possibilità di sentirmi protagonista e spiccare il volo”.
Opposto o banda: quale ruolo preferisce? La rivedremo ancora in posto 4?
“Non escludo la possibilità che in futuro possa giocare ancora in posto 4, ma ora mi sento di percorrere la strada da opposto: è il ruolo che mi rappresenta al meglio e mi permette di dare tanto a livello tecnico e caratteriale. Comunque, continuerò ad allenarmi in entrambe le posizioni, perché penso che la duttilità tattica sia una caratteristica positiva”.
Oggi pensare all’estate in nazionale e alle Olimpiadi è un pensiero lontano?
“Senza dubbio… è davvero difficile guardare al futuro di fronte a un’emergenza così grave. Perciò, non posso fare altro che tenere questi sogni stretti nel mio cuore”.