Di Stefano Benzi
Si conclude con un pur sempre eccellente quarto posto il sogno dell’Azerbaijan di poter conquistare in casa e al termine di uno splendido torneo, il campionato europeo di pallavolo. Ma la squadra azera ha dimostrato vincendo il proprio girone e strapazzando anche la Germania di potersela giocare con chiunque: se con l’Olanda è mancata quella sicurezza e quella esperienza che le Oranje hanno evidenziato come una delle loro armi per eccellenza al tie-break decisivo, contro la Turchia l’Azerbaijan si è presentato comprensibilmente scarico, non proprio appagato, certamente deluso e senza le motivazioni necessarie.
Le padrone di casa hanno illuso il pubblico, circa cinquemila persone, molte meno di quelle che avevano riempito l’Arena di Baku all’inverosimile per la semifinale, con un buon primo set. Ma in realtà era solo la Turchia che stava prendendo quota e che riscaldava il poderoso motore offensivo dui Ozsoy e Kirdar. Non appena alle due bocche da fuoco turche per eccellenza sono cominciati ad arrivare i giusti suggerimenti, la partita ha cambiato padrone e l’Azerbaijan non è più riuscito a mettere in discussione il risultato.
Per la Turchia di Guidetti, grazie a numeri in ricezione in netto recupero e a una linea d’attacco devastante, prendersi la partita che valeva il terzo posto è stata solo una questione di tempo. Finisce 3-1 per la Turchia (22-25, 25-21, 25-14, 25-8) con una squadra azera via via più fragile e nel finale assolutamente inconsistente. Per la Turchia è un buon podio, il terzo della sua storia nel campionato europeo che fino a oggi non ha mai vinto: ma la Turchia è in pieno processo di maturazione, con alcune giocatrici giovani che possono tranquillamente puntare fin d’ora alla prossima edizione.