Di Redazione
In un clima di sempre maggiore ottimismo sulla “Fase 2” e la ripresa delle attività rimaste al palo durante il lockdown causato dall’emergenza coronavirus, resta ancora in un limbo la pallavolo, soprattutto quella “minore”. A parte gli stringenti obblighi imposti dal protocollo emanato dalla Fipav, infatti, sul volley regionale e provinciale incombono altri interrogativi: quale sarà la disponibilità delle palestre? Quante squadre si presenteranno al via? E, di conseguenza, quali date scegliere per l’inizio dei campionati?
Qui le strategie divergono, e non di poco. Il presidente del comitato territoriale Fipav di Piacenza, Cesare Lucca, spiega in un’intervista a Libertà: “Per i campionati regionali si potrebbe prospettare il mese di novembre, mentre la Lombardia parla addirittura di gennaio. Non è detto che non vada a ruota anche l’Emilia Romagna e di conseguenza anche il nostro comitato“. Lucca è però ottimista per la situazione del suo territorio: “Si affilierà ufficialmente una società in più, la VAP (Volley Academy Piacenza) e il numero di sodalizi salirà a 40, di cui 34 attivi. Poi vedremo con la riaffilazione se qualcuno dovesse avere problemi, ma non ho ricevuto informazioni su società costrette ad alzare bandiera bianca“.
A pochi km di distanza, sul fronte lombardo, parla Marco Spozio, presidente del CT Cremona-Lodi: “Dobbiamo attendere l’indizione nazionale – dice a La Provincia – e poi quella regionale per poter fare i conti sugli organici dei nostri campionati, ma ci stiamo preparando a formulare diverse ipotesi. Una è quella che fissa l’inizio come sarebbe naturale, ad ottobre, ma mi sento di ritenerla più remota. Un’altra ipotesi è novembre e, da ultimo, gennaio. Tutto dipenderà dalle garanzie che avremo dal punto di vista epidemiologico e, di rimando, dall’attenuarsi della rigidità dei protocolli che regolano la ripresa dell’attività“.