Di Redazione
La nazionale maschile dell’Italia è campione del mondo per la quarta volta nella sua storia: un risultato immaginato, maturato e costruito giorno dopo giorno nel corso di un’annata incredibile, e concretizzatosi in una serata che resterà negli annali della pallavolo. 24 anni dopo l’ultimo titolo iridato vinto dalla Generazione di Fenomeni, nel 1998 in Giappone, gli azzurri tornano a mettersi al collo la medaglia d’oro ammutolendo i 12mila tifosi della Spodek Arena di Katowice, lo stesso palazzetto dove tutto era iniziato con il titolo europeo del 2021, e annichilendo una Polonia che aveva vinto le ultime due edizioni dei Mondiali. Un sogno, non c’è altro modo per definirlo, convertito in realtà da un gruppo di grandi uomini e campioni.
L’anello di congiunzione tra le due generazioni vincenti dell’Italia è naturalmente Fefè De Giorgi, allora in campo, oggi in panchina: l’artefice di quello che può a pieno titolo essere definito un miracolo sportivo. Di suo, il CT azzurro ha trasmesso senza dubbio almeno una grande qualità: la tranquillità. Quella con cui gli azzurri hanno resistito alla pressione della Polonia e dei suoi tifosi, riuscendo anche a rimontare dopo un primo set sprecato in volata e dopo essere stata sotto 16-13 nel secondo. Quella che è mancata ai padroni di casa, schiacciati dal peso delle responsabilità e delle enormi aspettative, come dimostrano i passaggi a vuoto di giocatori di primissimo piano come Kurek e Semeniuk.
Il premio di miglior giocatore se lo prende Simone Giannelli, guida e trascinatore del gruppo azzurro che in finale si trasforma anche in attaccante e muratore aggiunto, con 8 pesantissimi palloni messi a terra. Con lui nella squadra ideale della manifestazione anche Fabio Balaso e Gianluca Galassi, ma su quel palco manca perlomeno Daniele Lavia, protagonista assoluto anche in finale con 21 punti e il 46% in attacco. Per non parlare di Alessandro Michieletto, che al momento decisivo ha ritrovato numeri e percentuali importanti, di Yuri Romanò, Simone Anzani e Roberto Russo, subentrato nel momento più difficile della partite, e poi di tutti gli altri, da Pinali a Scanferla passando per Recine, Sbertoli, Bottolo e Mosca. Nomi su cui, un anno fa, in pochi avrebbero avuto il coraggio di scommettere. Lo ha fatto Fefè, e oggi gli dobbiamo un’impresa oltre ogni immaginazione.
LA CORNICE – Spodek Arena ovviamente strapiena, con biglietti esauriti da giorni: fuori dal palazzetto un enorme maxischermo mostra le immagini della partita a tutti coloro che non sono riusciti . Da brividi l’esecuzione “a cappella” dell’inno nazionale polacco da parte di tutto il pubblico, quasi interamente colorato di biancorosso con piccole “macchie” azzurre. Per la prima volta nella storia dei Mondiali, si affrontano in finale la squadra campione in carica e quella campione d’Europa.
I SESTETTI – Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali. L’Italia conferma Giannelli in diagonale con Romanò, Anzani e Galassi al centro, Lavia e Michieletto in posto 4 e Balaso libero; per la Polonia ci sono Janusz in regia, Kurek opposto, Bieniek e Kochanowski centrali, Sliwka e Semeniuk schiacciatori, Zatorski libero.
1° SET – Il primo punto della partita è subito uno scambio interminabile, chiuso da Sliwka con un attacco vincente. L’Italia accetta la battaglia, passa avanti con Lavia e trova il primo break grazie alla pipe di Michieletto (2-4). Anche Romanò entra subito in partita (3-5), ma Semeniuk trova il pareggio dopo due scambi combattutissimi (7-7). Si combatte ancora sotto rete e Bieniek indovina il tap-in del vantaggio polacco (9-8), che però dura pochissimo: Anzani mura Kurek per il 10-9. Ancora Kurek riporta avanti i suoi e Sliwka, con due mani, appoggia il pallone del primo break polacco (13-11); sbaglia però Kurek ed è di nuovo parità.
Si continua a lottare punto a punto: superlativo Giannelli con l’attacco del 14-15, poi il servizio di Lavia costringe Semeniuk all’errore del 14-16 e Grbic al time out. Al rientro Kurek rivitalizza i suoi, ma un altro attacco in rete di Semeniuk vale il 15-18. Fuori la battuta del futuro schiacciatore di Perugia, dentro quella di Michieletto: 17-21 e altro stop per Grbic. La Polonia recupera un break grazie all’estenuante scambio chiuso da Sliwka (19-21); stavolta è De Giorgi a fermare il gioco. Al rientro in campo l’attacco di Lavia finisce out e Bieniek fa il resto, completando la rimonta con l’ace del 21-21. Si arriva in parità sul 22-22, poi Kurek trasforma in oro un pallone impossibile e Sliwka vince la battaglia a rete per il 24-22; dentro Russo per l’Italia, ma ancora lo scatenato Sliwka ferma Romanò a muro (25-22).
2° SET – Si riparte con i sestetti di inizio gara. Inizio tutto a favore della Polonia, con l’Italia in difficoltà sul servizio di Kochanowski: dopo il 3-0 di Bieniek è subito time out. Ci pensa Lavia a rimettere in carreggiata i suoi con due attacchi consecutivi (4-3), ma la Polonia continua a spingere e trova il 6-3 con Kurek. Ancora Lavia inventa l’ace del 7-6 e un gran muro di Michieletto su Kurek vale la parità; il video challenge pesca una millimetrica invasione di Lavia per il 10-8, ma Giannelli rimette le cose a posto con un ace (10-10). Altro tentativo di fuga della Polonia con Semeniuk e altro incredibile muro di Anzani su Kurek: 12-12. Alla terza murata subita (13-13) Grbic cambia l’opposto e inserisce Kaczmarek, ed è proprio lui a siglare il nuovo break polacco; poi Sliwka ferma a muro Lavia per il 16-13.
Time out per De Giorgi, che inserisce Russo al centro; al rientro Michieletto, Giannelli (altro grande attacco) e Romanò annullano tutto lo svantaggio per il 16-16. Difese spettacolari di Balaso e Zatorski, Kaczmarek si esalta in attacco (18-17); Semeniuk regala un altro break alla Polonia (20-18), ma lo scatenato Giannelli lo cancella con un ace e Lavia va al sorpasso (20-21). Grbic ferma il gioco, il turno di battuta del capitano azzurro però continua e costringe Semeniuk all’errore; poi è Kaczmarek a farsi murare da Michieletto per il 20-23. Lavia chiude un altro scambio thrilling con la pipe del 21-24; lunghe proteste polacche, ma il punto è dell’Italia, e un super muro di Anzani chiude il secondo parziale sul 21-25.
3° SET – Russo confermato nel sestetto azzurro, mentre la Polonia ripropone Kurek. Il servizio di Janusz crea problemi all’Italia, che subisce un ace e poi il muro di Sliwka per il 4-2; Michieletto manda fuori l’attacco del 7-4 e De Giorgi ferma il gioco. Il turno di battuta di Michieletto permette agli azzurri di accorciare le distanze (7-6) e la rimonta si completa sull’8-8 con l’errore di Bieniek. Kurek sbaglia ancora e viene nuovamente sostituito da Kaczmarek; la lunga fase di punto a punto si interrompe grazie a Michieletto, che con due attacchi consecutivi spinge Grbic al time out (11-13).
Il numero 5 azzurro è grande protagonista in questa fase e tiene avanti i suoi (13-15), prima che Russo sfrutti al meglio il servizio di Romanò per siglare il 15-18. Altro time out per la Polonia, che inserisce Fornal, ma al rientro l’Italia allunga: murone di Russo e piazzata di Lavia (15-20). Dentro anche Lomacz e Kwolek per i padroni di casa; l’Italia però dilaga sul servizio di Lavia, con un altro grande attacco di Giannelli e un muro di Russo per il 16-23. Michieletto si procura ben 7 set point, Anzani trasforma il secondo (18-25) e porta l’Italia in vantaggio.
4° SET – Ci sono Fornal e Kaczmarek nel 6+1 iniziale della Polonia, che parte forte proprio con l’opposto (2-0). Già sul 3-3 arriva il pareggio dell’Italia, che poi passa avanti con il muro di Giannelli su Fornal (4-5); il polacco restituisce il favore sul punto successivo e sono scintille sotto rete. L’Italia va a punto anche con la difesa di Russo (6-8) e Grbic deve chiamare time out, ma la mossa non funziona: Fornal sbaglia e l’inarrestabile Giannelli piazza il 6-10. Dentro di nuovo Kurek per i polacchi, ma l’Italia sembra padrona del campo e Anzani mura Kochanowski per il più 5 (7-12). L’ace di Kurek fa respirare i padroni di casa (10-13), ma Lavia tiene i suoi a distanza di sicurezza e l’erroraccio di Bieniek vale l’11-16.
Il centrale prova a riscattarsi con l’ace del 13-16, ma Romanò e Giannelli consolidano il vantaggio (14-19). Quando è Fornal ad andare a segno dai nove metri (16-19) De Giorgi si gioca il secondo time out; giusta precauzione, perché la Polonia ci crede ancora e Kurek firma il 17-20. L’errore dell’opposto in battuta (18-22) avvicina gli azzurri all’obiettivo; entra Pinali e forza la battuta, provocando l’attacco out di Bieniek (18-23). Semeniuk sbaglia la battuta regalando 5 match point: fuori il servizio di Romanò, ma anche quello di Bieniek finisce in rete e il 20-25 vuol dire titolo mondiale per l’Italia!
Polonia-Italia 1-3 (25-22, 21-25, 18-25, 20-25)
Polonia: Popiwczak (L), Kaczmarek 7, Kurek 8, Klos ne, Lomacz, Sliwka 12, Kochanowski 6, Semeniuk 11, Zatorski (L), Kwolek, Janusz 1, Bieniek 10, Fornal 5, Poreba ne. All. Grbic.
Italia: Pinali, Recine ne, Michieletto 13, Giannelli 8, Balaso (L), Sbertoli, Bottolo ne, Galassi, Lavia 21, Romanò 13, Anzani 8, Russo 4, Scanferla (L) ne, Mosca ne. All. De Giorgi.
Arbitri: Mokry (Slovacchia) e Simonovic (Svizzera).
Note: Spettatori 11.500. Durata set: 29′, 31′, 27′, 27′. Polonia: battute vincenti 5, battute sbagliate 15, attacco 38%, ricezione 37%-19%, muri 5, errori 30. Italia: battute vincenti 4, battute sbagliate 18, attacco 42%, ricezione 53%-21%, muri 10, errori 24.