Di Redazione
Ricordi, dolci per la storia, ma tristi per come è poi finita. Davide Candellaro, in un’intervista al quotidiano Trentino, si è soffermato su una parentesi importante del suo passato. Quella della Sisley, che se per un veneto significa molto, per il mondo della Pallavolo rimane un pilastro storico:
“Quando arrivai c’era Puyol, l’anno successivo Ricardinho, era ancora uno squadrone. Quando andai a Taranto era l’anno della Sisley Belluno, l’ultimo ad alto livello. Fu ovviamente un gran peccato: nella mia squadra giovanile giocavo con Cester, Kovar, Sabbi, Vedovotto, Beretta, Anzani, Antonov… tutti in Serie A. Treviso era un vivaio pazzesco, dal quale uscirono anche campioni quali Vermiglio, Lasko, Semenzato, Cisolla; si stava bene, avevamo tutto, eravamo seguiti benissimo. Per un veneto come me, poi, era il massimo…”