Di Roberto Zucca
Se la sua vita fosse un diario, conoscendolo un po’, ci ritroveremmo di fronte ad una pagina sempre bianca. Per la sua frenesia di riempirla di nuove parole, nuovi racconti, nuovi traguardi. Per il suo essere colui che non si rilegge, non è capace di guardare indietro ma sempre avanti. In una parola, di accontentarsi. Carlo Bonifazi ha appena concluso con Fabrizio Manniun’esperienza, quella delle finali del World Tour di Beach Volley a Roma, davanti a un Foro Italico che parlava di lui:
“Sono arrivati molti amici, la famiglia. Cartelloni, magliette, per me e per Fabrizio. L’esperienza è stata bellissima, l’emozione era palpabile, soprattutto all’inizio. Ma io non sono capace di godermi appieno i momenti. Sono uno che, anche in quelle occasioni, spacca il capello in quattro e pensa a ciò che si poteva fare meglio”.
Le qualifiche a Roma, per lei e Manni, sono state un traguardo o forse solo un passaggio?
“Non le ho vissute come un traguardo, ma come una tappa del percorso che voglio scrivere con Fabrizio. L’abbiamo sudata, ma come per tutte le cose che mi appartengono, volevo di più. Come passare le qualifiche. E con un po’ più di esperienza internazionale avremo potuto farcela”.
Che aria ha respirato quel giorno?
“L’aria di una Roma bellissima. Che, per qualche giorno, metteva al centro il mio sport”.
Ha parlato di esperienza internazionale. È la fase due del progetto Manni-Bonifazi?
“Ci proveremo. Abbiamo scelto di destinare a questo sport tutto il nostro tempo libero. Ma non di più. Voleremo in Cina a Qinzhou i primi di ottobre per partecipare all’ultimo 3 Stelle della stagione. Vogliamo provarci. È giusto misurarci con queste prove per fare un bilancio della nostra esperienza insieme”.
Mi dica sinceramente: è un’esperienza positiva quella del vostro team?
“Assolutamente sì. Siamo saliti sul podio in cinque tappe sulle sei disputate nel Campionato Italiano. Se penso che fino a maggio ero senza compagno, mi rallegro molto della mia estate. E di tutte le persone che ci sono state vicino”.
Cosa ha significato battere Ranghieri e gli Ingrosso a Catania?
“Dire che c’eravamo anche noi. In mezzo ad atleti che a questo sport hanno dato molte più giornate ed energie. Peccato per la finale contro Lupo-Vanni, che è stata una partita tra amici che si conoscono molto bene in campo”.
Una finale tutta romana. Il segno che il beach della capitale sta piuttosto bene.
“Sta crescendo rapidamente. Grazie alla passione di tante persone. Anche Francesco e Andrea stanno facendo molto bene ed è corretto valorizzare il lavoro di tante società che per Roma e il nostro sport sacrificano tanto”.
Per lei e Manni l’obiettivo ora è quello di disputare tutta una stagione assieme?
“Certo. E puntare ad andare oltre confine. Una volta che respiri quell’aria avrai voglia di respirarla per sempre!”