La palla cade nel campo avversario. Alfieri-Krumins sconfitti al terzo set in semifinale. Carlo Bonifazi crolla in campo, piange a dirotto. Qualche minuto dopo si presenta ai microfoni della Federazione. La voce è rotta dalle lacrime durante le interviste di rito, dopo aver pronunciato la frase “volere è potere“. Anche Davide Benzi, il suo compagno, fatica a continuare l’intervista.
È uno dei momenti più belli dell’estate, forse degli ultimi anni. Non c’è quella foga e quello slancio impetuoso di chi lo scudetto lo celebra con la forza, ma la fatica immensa di chi il tricolore se lo è sudato per anni. Bonifazi e Benzi sono i nuovi campioni d’Italia, titolari di uno Scudetto ottenuto nella cornice di Bellaria (dove poi la coppia ha avuto la meglio anche sui finalisti Carambula-Bassereau in due set), che ha visto tutto il pubblico sognare assieme a loro quel risultato finale.
“Il momento più importante della mia carriera. Senza ombra di dubbio. Sono scoppiato in lacrime, non per la gioia, ma per tutto il peso che quella vittoria portava con sé. Anni di allenamenti, di trasferte, di stanchezza accumulata perché resti in palestra fino a tarda sera. Ho trascorso le ultime due settimane prima del torneo con grande difficoltà. Sapevo che lo Scudetto era così vicino come non lo era mai stato e che per la prima volta sarebbe stata una mia piena responsabilità perderlo ad un metro dal traguardo. È per questo che le ore successive alla vittoria ho resettato velocemente e ho pensato subito all’impegno successivo. C’era tanto di questi anni in quella domenica“.
Diciamo anche che lei non è uno che si gode i successi o li celebra. In campo e fuori.
“No, questo è vero. Non riesco a crogiolarmi o a restare imbambolato a ripensare a quei momenti per giorni e giorni. Abbiamo preso tre piadine, bevuto una birretta con Gianni e Davide e il nostro Scudetto è stato questo. Con il biglietto tra le mani pronti a partire per i Giochi del Mediterraneo. Nella vita ho sempre pensato al capitolo successivo del libro. Ho voglia di scrivere delle pagine importanti e non mi soffermo più di tanto su ciò che è stato. Ma ci tengo a dire che è stato un momento bellissimo. E se vogliamo, anche una liberazione (ride, n.d.r.)”.
Tutti si aspettavano che lei salisse sul podio. Ha sentito la responsabilità di vincerlo?
“Ho sentito il peso di poterlo perdere. La mia forza è guardare avanti. Con Davide abbiamo fatto un lavoro incredibile in questi anni. So quanto anche lui abbia sacrificato per essere con me a giocarsi lo scudetto. È un giocatore eccezionale“.
Qual è stato il valore aggiunto di Benzi?
“In difesa è il migliore in Italia. Penso onestamente, non lo dico perché gli voglio un bene dell’anima, che sia uno dei migliori al mondo in questo fondamentale. Le dico poi cosa mi ha detto un giorno il nostro allenatore Gianni Mascagna, ossia che Davide ha il profilo del campione. È proprio brevettato per esserlo. Una macchina da guerra, ambizioso, con una voglia di sacrificarsi forsennata“.
Il fattore distintivo della coppia Bonifazi-Benzi?
“Le dico la mia. Quando entro in campo, Davide mi trasmette una serenità così rara, che mi porta sempre a dare il massimo“.
Mi dica cosa ha significato lavorare con Gianni Mascagna in questi anni?
“Essere allenato da un maestro. La sera dello scudetto mi ha detto che lui ne ha vinti tre, ma che la tensione provata durante la nostra finale non l’aveva mai avuta in vita sua. Gianni mi ha cresciuto, a livello sportivo è stato in grado di darmi moltissimo sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano e caratteriale. Mi ha insegnato tutto ciò che ha imparato nella sua gloriosa carriera e io gli sarò per sempre grato perché mi ha fatto credere che ciò che sembrava impossibile può diventare possibile“.
Si offende se le dico che adesso inizia la fase di discesa? È difficile alzare ancora di più l’asticella?
“Penso anche io che vincere Coppa Italia, Scudetto e un Future, oltre ad un argento ai Giochi del Mediterraneo, renderà questa stagione irripetibile. Questo non significa che l’anno prossimo non possiamo ripeterci, ma certamente cambieremo gli obiettivi“.
Cosa vogliamo inserire in un foglio bianco per il 2024?
“Dedicarsi maggiormente al World Tour. Il Campionato Italiano lo giocheremo, ma non con la stessa intensità di questa stagione. Ossia proveremo a fare qualcosa di meglio a livello mondiale. Per ora posso dirle solo questo. E godermi il titolo fino al prossimo anno. Almeno, ci provo!“.
di Roberto Zucca
