È il momento più nero della stagione per la Valsa Group Modena, che dopo il ko interno contro Piacenza cade in tre set anche sul campo di Milano. Il ds Alberto Casadei non nega le difficoltà, ma invita i suoi a fare quadrato: “Le sconfitte non portano certo a stare vicino e unirsi – ammette – ma è proprio quello che dobbiamo fare adesso, perché il lavoro che stiamo svolgendo nel quotidiano a mio parere è ottimo, anche se in questo momento non ne vediamo i benefici in campo“.
“Oggi siamo stati un po’ sopraffatti dall’avversario e del contesto – aggiunge Casadei – il merito va sicuramente a loro, il demerito nostro è aver regalato tanto e non aver espresso il nostro gioco, perché sarebbe bastato qualcosa in più per rimanere attaccati. Sicuramente è un momento in cui bisogna stare vicini e far sentire la fiducia l’uno all’altro per tornare a giocare come abbiamo fatto vedere, perché secondo me è quello il nostro livello“.
Alla squadra emiliana sembra mancare un punto di riferimento: “Il nostro faro è sempre stato il nostro capitano (Bruno, n.d.r.) che oggi per vari motivi non è riuscito a far girare la squadra nel modo migliore, ma certo nessun altro ha saputo prendere in mano la squadra al suo posto. Venivamo da una brutta sconfitta, ancora da metabolizzare: non ci nascondiamo, è un momento di difficoltà, ma dobbiamo sfruttarlo per uscirne al meglio con le potenzialità che abbiamo“.
Proprio sul palleggiatore brasiliano, che a partire dal secondo set è sembrato isolarsi non partecipando ai time out di Petrella, Casadei spiega: “Era infastidito da come stava giocando, si accorgeva che non stava facendo le scelte corrette. Come ho detto è il nostro faro e il nostro cardine, io non ho mai incontrato nessun altro come lui, è chiaro che la squadra ha bisogno di lui. Per questo si è allontanato, non per prendere le distanze dalla squadra ma perché aveva bisogno di ritrovare se stesso“.
Su quel momento particolare dal punto di vista psicologico torna lo stesso Bruno Rezende: “Da metà secondo set ho fatto fatica tecnicamente, era un momento in cui ero deluso da me stesso. Nel primo set abbiamo avuto tante occasioni, potevamo portarlo a casa e la partita poteva cambiare, ma dopo siamo calati troppo, io in primis. Il palleggiatore è un ruolo troppo importante e io non sono riuscito a entrare in partita, il nostro side out non è stato fluido e la responsabilità è mia: questo mi ha fatto andare un po’ ‘fuori’ e poi non so neanche io bene cosa ho fatto“.
Il regista torna poi sul momento no della squadra: “Sicuramente c’è un calo nell’agonismo, nello stare in partita e nel saper soffrire, e poi qualche limite di gioco, che nei momenti di difficoltà viene ancora più fuori. Ho passato tanti momenti difficili nella mia carriera, lo sport è così: abbiamo le opportunità per risalire, dipende da noi voler soffrire e resistere nei momenti difficili, perché adesso per noi saranno solo finali, partite di livello alto che ci danno l’occasione di tornare in gioco. Dobbiamo tenere botta e soffrire, domani è un altro giorno e un’altra opportunità per fare meglio e ritrovare fiducia“.
(fonte: YouTube Modena Volley)