Meglio, o forse peggio, delle classiche telenovelas argentine. Come abbiamo scritto di recente, con la nomina “a ciel sereno” di Julio Velasco a ct della nazionale femminile a partire dal 1 gennaio prossimo, la Federazione si è infilata in un vero ginepraio. Il problema, non di poco conto, è il contratto triennale sottoscritto dall’allenatore con Busto Arsizio: secondo quanto scrive oggi La Prealpina, questo contratto non prevede un vero e proprio “svincolo” automatico in caso di chiamata in azzurro, ma soltanto la possibilità di allenare una nazionale contemporaneamente al club, come già successo per altri coach biancorossi (Parisi e Lavarini).
Insomma, il famoso doppio incarico a favore del quale, non a caso, la Lega Pallavolo Serie A Femminile si è espressa favorevolmente (su richiesta della stessa UYBA): “Le norme di Lega vigenti non prevedono alcun divieto al cosiddetto doppio incarico” aveva detto il presidente Mauro Fabris. Parole a cui aveva subito fatto eco un altro presidente, quello della UYBA, Giuseppe Pirola: “Questa conferma praticamente a pieni voti – aveva dichiarato – è il primo passo per portare la Federazione ad un ragionamento per noi, come UYBA Volley, molto importante“.
Ragionamento, o confronto, chiesto formalmente dalla società bustocca alla Fipav, come si apprende sempre da La Prealpina, e che dovrebbe svolgersi entro questa settimana. Pirola chiederà a Manfredi di trovare una soluzione che non privi il club del suo allenatore a stagione in corso, cosa che comporterebbe un danno sportivo, tecnico e gestionale per l’UYBA, ma rischierebbe di creare anche un danno d’immagine alla Fipav, condizionando la stagione di una squadra di Serie A1 e creando un precedente a dir poco scomodo. In caso contrario, dovrà essere Velasco a rassegnare le dimissioni, altra cosa “poco simpatica” a livello d’immagine, per usare un eufemismo.
La soluzione ideale, e più semplice per tutti, sarebbe un accordo che permetta all’allenatore argentino di continuare a guidare la UYBA fino a fine campionato, pur assumendo l’incarico di CT. Un po’ come avvenne nella stagione 2020-2021 quando a Davide Mazzanti, in piena era Covid, fu consentito di guidare la Bartoccini Fortinfissi Perugia: un’eccezione che conferma la regola, insomma. Regola peraltro non scritta, che la stessa Federazione e il suo presidente Giuseppe Manfredi, è bene ricordarlo, si sono auto-vincolati a rispettare.