Di Redazione
Mauro Chiappadfreddo accompagnerà la Rizzotti Design Pallavolo Catania nella blasonata serie A2 femminile. In un’intervista a La Sicilia, il tecnico confessa la sua ammirazione per Carmelo Pittera, il “professore” catanese in panchina con il Spoleto in A1, che gli insegnò i valori che ora cerca di trasmettere alle sue ragazze.
Cosa le diceva di Pittera di Catania?
“Lo chiamavamo il professore. Per noi era il tecnico del Gabbiano d’Argento, era la pallavolo. Un maestro. Catania, diceva, è una città che “piangi quando arrivi e piangi quando te ne vai”. Una sensazione che mi auguro di provare anche io”.
Quali caratteristiche ha la sua squadra?
“Ha il giusto mix tra gioventù ed esperienza, una squadra fatta con delle persone che hanno giocato in A1 e che
spero siano fondamentali per la squadra. Nel complesso alleno giocatrici motivate e vogliose di fare, voglio una squadra caparbia in campionato”.
Cosa ha apprezzato di Catania?
“Sono andato in centro. Ho visitato il Duomo, è meraviglioso. Come del resto tutta l’architettura di via Etnea. Bello, poi, il calore della gente. Bello come sono stato accolto. Per uno come me che vive di queste sensazioni è tanta roba”.
La sua Pallavolo Sicilia giocherà al PalaCatania, dove l’Italvolley conquistò la qualificazione alle Olimpiadi.
“Il PalaCatania ha ospitato la storia della pallavolo. Entro in punta di piedi in questa cattedrale. Dopo i primi momenti sarà casa nostra e della Pallavolo Sicilia. E, dopo i primi momenti di emozioni, tutti dovranno vedersela con noi”.
Quando ha cominciato ad allenare?
“Giocavo a calcio, poi grazie a un cartone animato Mila e Shiro, cominciai ad andare in palestra. Ho cominciato ad allenare a Spoleto, vincendo due campionati di seguito. Poi alla Sirio Perugia cominciò un ciclo di successi, proseguendo sino ad oggi”.