Di Eugenio Peralta
Non è facile ritrovarsi ancora, anno dopo anno, nel solito sgradito ruolo di sparring partner, quello che l’Igor Gorgonzola Novara sperava davvero di essersi lasciata alle spalle. Eppure il verdetto della finale di Supercoppa Italiana non lascia scampo: per Cristina Chirichella e compagne – come d’altronde per tutti, finora – la Prosecco DOC Imoco Conegliano è ancora irraggiungibile. “Loro hanno fatto un’ottima partita – ammette la capitana della Igor – sono state brave a cambiare i colpi in corsa, e noi non siamo riuscite ad adeguarci. Difendevano tanto, noi non abbiamo mai mollato, però era comunque difficile mettere palla a terra“.
“Questo per noi deve essere solo un punto di partenza – aggiunge la centrale azzurra – usciamo a testa alta dalla partita e possiamo solo migliorare. Ovviamente stiamo ancora crescendo come squadra, ci sono tutti i presupposti per poter competere ad alto livello, dobbiamo solo continuare ad allenarci e non mollare“. Di certo i problemi fisici accusati dalla stessa Chirichella e da Danesi (oltre all’assenza di Adams) non hanno aiutato: “È stata una settimana impegnativa, allenarsi era un po’ difficile – ammette la giocatrice partenopea – ma non voglio scuse. Queste sono partite secche, in cui bisogna sfruttare quello che si ha. Non ci siamo riuscite, almeno negli ultimi set, però si è vista comunque una Novara che ha lottato“.
“È chiaro che sempre si può fare meglio – esordisce Stefano Lavarini – però poi bisogna valutare oggettivamente quello che si è stati capaci di mettere in campo. Per metà gara siamo stati al loro passo, nel secondo set anche un filo meglio, poi nel terzo e quarto qualche imprecisione ha dato modo a loro di mostrare tutta la loro consistenza. Il risultato è ampiamente meritato, dal mio punto di vista: noi abbiamo lottato per lunghi tratti tenendo aperto l’incontro ma non lo abbiamo fatto a sufficienza per poterlo allungare o portarlo dalla nostra parte“.
Anche il coach di Novara taglia corto sugli infortuni: “Non è nel mio stile pensare a quello che non c’è e a quello che non si ha. Anche con questa situazione, siamo stati competitivi per buona parte della gara e forse avremmo potuto fare qualcosa di diverso“. Ma, al completo e in buone condizioni, questa squadra può giocarsela con Conegliano? “Il campo negli ultimi anni ha parlato in una direzione – risponde Lavarini – e noi dobbiamo essere bravi a costruire qualcosa di consistente per essere competitivi. Solo il campo dice la verità ed è lì che dobbiamo dare risposte, le chiacchiere e la carta non hanno significato“.