Di Redazione
Lo specialista del muro.
69 blocks vincenti in tutta la stagione, è questo il ruolino di marcia di Massimiliano Cioffi, centrale dell‘lnvent San Donà, che è risultato infatti il miglior giocatore di tutto il campionato di Serie A3 maschile nella speciale classifica dei muri vincenti. A certificarlo sono i dati della Legavolley, che ha definito le statistiche del campionato, interrotto a tre giornate dalla fine della regular season per lo scoppio della pandemia.
Un primato che condivide con Mario Ferraro, centrale del Tuscania Volley. Alle loro spalle, con 67 muri vincenti, c’è Matteo Sperandio del Marini Delta Porto Viro.
E proprio il 27enne milanese è stato intervistato da La Nuova Venezia.
«Per un centrale il compito principale è murare e devo dire che quest’anno, un po’per fortuna e un po’per bravura, è andata bene, sono contento soprattutto perché mi sono concentrato nello studiare a fondo le partite. Ho seguito tanto le direttive del nostro allenatore».
Eppure, nonostante il record di muri, Cioffi traccia un bilancio personale della stagione in chiaroscuro. «Sono molto contento per le prestazioni a muro. Mi sono però sempre definito un centrale d’attacco, ma quest’anno in attacco non ho fatto molto bene. Non sono felicissimo, ma il muro mi ha salvato. Peccato per la prematura conclusione del campionato».
Il congelamento delle retrocessioni ha sancito la salvezza per l’Invent San Donà, che al momento dello stop al torneo era in zona playout. Per Cioffi, però, il team sandonatese si sarebbe salvato anche sul campo. «Durante la stagione abbiamo avuto delle difficoltà. Ma, secondo me, nel momento decisivo che stava per arrivare avremmo tirato fuori gli artigli».
Calato il sipario sulla stagione come nessuno avrebbe voluto, per Cioffi è tempo di tracciare un bilancio del suo primo anno a San Donà. «Mi sono trovato benissimo con tutto lo staffe la squadra, la società è stata sempre disponibile, ho conosciuto tante persone molto gentili. Mi è dispiaciuto solo per l’andamento che ha avuto il campionato».
