Foto Instagram Claudio Rifelli

Claudio Rifelli ha vinto la battaglia legale contro lo Zenit San Pietroburgo

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Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha dato ragione a Claudio Rifelli nella battaglia legale contro il suo ex club, lo Zenit San Pietroburgo, dopo gli analoghi verdetti dei procedimenti avviati presso CEV e FIVB. A dare l’annuncio della sentenza è stato lo stesso allenatore italiano, per più di 10 anni impegnato nel campionato russo, in un post su Instagram accompagnato da un’immagine decisamente evocativa di quello che Rifelli considera “uno scontro alla Davide contro Golia“, chiaro riferimento alla società di proprietà di un gigante del settore energetico come Gazprom.

Rifelli, già assistente allenatore di Lokomotiv Novosibirsk e Kuzbass Kemerovo oltre che della nazionale russa, dal 2019 si era trasferito allo Zenit, che però decise di interrompere il suo contratto nel corso della stagione 2020-2021 (in coincidenza con l’esonero dell’head coach Tuomas Sammelvuo). In quella circostanza, riferisce il tecnico, lo Zenit non pagò la penale prevista per la rescissione (circa 350mila euro, secondo i media russi) e addirittura rifiutò di rinnovare il visto dell’allenatore e di rimborsargli i biglietti aerei. In seguito a questo contenzioso la FIVB aveva sanzionato lo Zenit con un divieto di trasferimenti internazionali che si è estinto il 4 ottobre.

Inizialmente avevo provato ad affrontare la questione attraverso la giustizia civile russa – spiega Rifelli nel suo post – ma la potenza dello sponsor mi ha dissuaso dall’andare avanti. Grazie agli organi di giustizia sportiva istituiti dalla Federazione Internazionale a tutela di giocatori ed allenatori sono riuscito a ottenere un processo giusto per ottenere il risarcimento del danno subito. Il messaggio che voglio passare? Proviamoci sempre! In tutti i campi, anche se le cose sembrano impossibili e insormontabili, a volte il destino e la caparbietà ci premiano!“.

(fonte: Instagram Claudio Rifelli)

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