Di Redazione
Quale effetto ha il tifo sul rendimento dei giocatori? Sicuramente conta moltissimo; al punto da condizionare l’esito di una partita. Così, ieri l’unico rammarico bresciano alla fine del match è stato quello di aver ceduto nel terzo parziale. Ma, appunto, in una situazione particolare come quella creata dall’obbligo di giocare a porte chiuse era prevedibile che si verificasse qualche problema.
Ne è sicuro il tecnico dell’Atlantide Roberto Zambonardi che racconta così la partita vinta contro Reggio Emilia a Brescia Oggi: «Abbiamo regalato un set, ma non è comunque facile giocare in un contesto di questo genere – afferma -, abbiamo sprecato così qualche palla break di troppo, poi eravamo riusciti a riagganciarli sul 24 pari. Ma tanto merito a loro che hanno sfruttato la situazione. È stato solamente un momentaneo calo della lucidità; perché i tucani alla fine sono riusciti a ricompattare le fila e a tornare a essere gli stessi del primo parziale”.
«Sono stati bravi a ripartire e a condurre nel tempo successivo – prosegue l’analisi di Zambonardi -, e questo nonostante gli spalti vuoti; nonostante l’assenza del sostegno dei nostri tifosi. Sembrava di giocare una partita di prima divisione: anzi; lì dì solito c’è molta più gente ad assistere agli incontri”.
Finora c’è stato solo l’inconveniente rappresentato dal fatto di impegnarsi sul campo senza il conforto del proprio pubblico; ma adesso, dopo il rinvio di tutte le gare di serie A femminile, e poi di quelle di serie B, C e D, anche sul campionato maschile incombe la probabile sospensione: “L’unico rammarico in caso di chiusura sarebbe quello che i ragazzi, nonostante le difficoltà di questi giorni, si sono allenati alla grande – conclude l’allenatore -; orali vedo con una determinazione davvero unica, e se avessimo la possibilità di proseguire potremmo arrivare davvero in alto. Al contrario, se la stagione dovesse bloccarsi fino ad aprile allora sarebbe finita: non ci si può fermare e poi pensare di ricominciare. Però naturalmente ci sono situazioni più grandi di noi, vedremo”