Vent’anni e non sentirli. Difficile quando giochi in Superlega per la prima volta, in un ruolo di responsabilità assoluta come quello del palleggiatore e con una maglia addosso come quella della Lube che in una finale deve pesare come un macigno. Eppure Mattia Boninfante, figlio di Dante, questa Final Four l’ha giocata con una leggerezza disarmante, protagonista tra i protagonisti di un successo che per lui è il primo in carriera.
“È stato veramente un weekend indimenticabile, primo trofeo in Superlega, è stato bellissimo – racconta Boninfante a fine gara ai nostri microfoni – Due partite durissime, come ci aspettavamo, come dovevano essere perché il livello delle squadre è altissimo. Noi giovani terribili? Sì, abbiamo dimostrato più volte grande personalità, anche oggi dopo due set persi non era scontato affrontare il tiebreak con quella determinazione e invece l’abbiamo fatto”.
“Dedico questa vittoria alla società, allo staff e a noi giocatori perché dal primo giorno abbiamo lavorato tantissimo con la fiducia da parte di tutti. Poi lo dedico alla mia famiglia – conclude Boninfante – perché mi ha sempre sostenuto. Li amo tantissimo”.
Intervista di Giuliano Bindoni
