Di Redazione
L’introduzione del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni, introdotto dal Governo con il cosiddetto Decreto Agosto, ha soddisfatto le società di Serie A ma ha creato parecchio malumore tra quelle che si concentrano sull’attività di base, rimaste escluse dal provvedimento. Proprio su questo punto è tornato alla carica Nino di Giacomo, presidente dell’Asd Sporting Club Maccalube Pallavolo Aragona, che ha scritto una corposa lettera al deputato Michele Sodano invitandolo a farsi promotore con il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, della modifica dell’articolo 81 del decreto.
La richiesta di Di Giacomo è, in sostanza, quella di estendere la normativa anche alle Associazioni Sportive Dilettantistiche soggette al regime fiscale agevolato previsto dalla legge 389/91. Per il presidente di Aragona “il decreto ideato per rilanciare l’economia italiana, e in particolar modo per sostenere lo sport italiano, se non verrà modificato rappresenterà una tremenda beffa e un duro colpo per tutte le ASD che svolgono la loro attività all’interno delle singole federazioni sportive affiliate al Coni. Si tratta di un diritto negato alle Associazioni Sportive Dilettantistiche che sono il motore pulsante di tutto lo sport“.
Di Giacomo è critico anche con la Federazione: “Questa legge che taglia le ASD rappresenta una lobby dello sport italiano. Ci si aspettava un intervento della Fipav nei confronti del Governo, ma così non è stato e probabilmente non prenderà nessuna posizione“.
“È certamente buona l’idea in generale – si dice, tra l’altro, nella lettera – ma non aiuta l’intero pianeta sport, in quanto, di fatto, il decreto può essere applicato solo in favore di circa 90/110 società che, strutturate sotto forma di SSD, fanno parte delle Leghe di Serie A M/F di pallavolo e di pallacanestro e della Lega di serie C di calcio. (…) Le ASD, che, lo si ribadisce, non hanno fini di lucro e sopravvivono grazie alla passione e all’impegno dei propri dirigenti, svolgono un ruolo insostituibile ai fini educativi, del benessere e dell’inclusione sociale. Le associazioni in possesso di tale struttura organizzativa costituiscono un patrimonio per il mondo sportivo, sociale ed economico che deve essere tutelato ed aiutato“.
“La ricaduta sul tessuto economico – conclude Di Giacomo – è di palese evidenza ove si osservi che gli investimenti operati dalle ASD per l’organizzazione dei settori giovanili e per la partecipazione ai campionati di competenza, comportano non solo maggiore visibilità su base regionale e/o nazionale al territorio in cui operano, ma, soprattutto, contribuiscono, nel loro insieme, ad incrementare l’economia locale, attraverso il lavoro svolto dalle maestranze locali (trasporti, imprese di pulizie, catering, acquisto materiale sportivo) e l’aumento delle presenze nelle strutture alberghiere e negli esercizi commerciali. Pertanto le ASD, che stanno cercando di sollevarsi dopo le note vicende sanitarie, subirebbero un ingiusto e ingiustificabile danno ove venissero escluse dalle agevolazioni previste dal decreto“.
(fonte: Comunicato stampa)