Cristina Chirichella è semplicemente un’icona della pallavolo italiana. Una delle migliori giocatrici dell’ultimo decennio, che rimane tra i punti di riferimento del movimento nonostante la recente esclusione dagli Europei. Per lei l’annata 2023-2024 assumerà la forma di una grande sfida: guidare la “revenge season” della Igor Gorgonzola Novara dimostrando di essere ancora una leader tecnica ed emotiva per il rinnovato gruppo di Lorenzo Bernardi, e magari riprendersi la nazionale, che sarà impegnata alle Olimpiadi.
Raggiunta in esclusiva dai nostri microfoni, la centrale partenopea ha parlato della mancata convocazione per gli impegni estivi dell’Italia soffermandosi, inoltre, sulla sua lunga esperienza novarese e sulla stagione ai nastri di partenza.
Cristina, qualche giorno fa hai portato la tua testimonianza alla “festa degli italiani”, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Che esperienza è stata? Quale messaggio hai lanciato?
“È stato un onore poter partecipare a un evento così importante e suggestivo. Non mi era mai capitato di salire su un palco, avere davanti una marea di ragazzi e ricevere tutta la loro energia positiva. Nel mio messaggio ho incoraggiato i giovani a trovare le proprie passioni e a seguirle con impegno, dedizione e gioia. Inoltre, ho sottolineato l’importanza di accettare se stessi, di conoscere i propri pregi e i propri difetti, e di non avere paura delle sconfitte, preziose quanto le vittorie perché permettono a ciascuno di migliorarsi“.
È un’estate un po’ strana per te, visto che non sei in palestra a lavorare con la nazionale. Ti aspettavi l’esclusione dagli Europei e dalle Qualificazioni Olimpiche?
“È certamente un’estate un po’ particolare, perché per la prima volta dopo tanti anni non sono andata in nazionale. Però, se devo essere sincera, mi sto godendo queste settimane di riposo perché ne avevo tanto bisogno sia a livello fisico sia a livello mentale. Comunque, non è assolutamente un periodo di stacco completo visto che sto andando ugualmente in palestra per allenarmi, mantenere la forma e farmi trovare pronta per l’inizio della stagione. Per quanto riguarda la nazionale, penso di aver fatto del mio meglio. Non so cosa mi riserverà il futuro, quindi preferisco pensare a star bene con me stessa, a dare il massimo in campo e a godermi il prossimo campionato“.
Hai avuto modo di confrontarti con il CT Mazzanti?
“Penso che Davide abbia voluto puntare sulle giovani. E va bene così“.
Questo fatto può segnare l’addio alla nazionale? Oppure l’obiettivo per il 2024 restano le Olimpiadi?
“Sarebbe veramente qualcosa di speciale poter prendere parte alle Olimpiadi. Mai dire mai, anche se – come ho detto in precedenza – adesso voglio focalizzarmi su me stessa e fare un buon campionato“.
Secondo te, dove può arrivare l’Italia agli Europei?
“È un’Italia formata da ragazze più o meno esperte, con tanto entusiasmo e una grande voglia di vincere e dimostrare il proprio valore. Senza dubbio ci saranno diverse squadre agguerrite in questi Campionati Europei, ma la nostra nazionale ha le carte in regola per eccellere e fare molto bene“.
A breve avrà inizio la tua decima stagione alla Igor: un traguardo insolito nella pallavolo di oggi, fatta di continui spostamenti. La città di Novara ti è entrata dentro? Cosa vuol dire per te essere bandiera e capitano del tuo club?
“Sì, Novara è un po’ come la mia seconda casa. È davvero un onore essere il capitano e tagliare il traguardo delle dieci stagioni con la Igor. Quando sono arrivata ero una ragazzina, che anno dopo anno ha avuto la possibilità di crescere sia come giocatrice sia come persona, fino a diventare una donna con bagaglio di esperienze sempre più importante“.
Quali sono i ricordi più belli della tua esperienza a Novara?
“Sicuramente la stagione in cui abbiamo portato a casa lo Scudetto e quella in cui abbiamo vinto la Champions League occupano un posto speciale nel mio cuore: nel primo caso perché non partivamo come favorite, mentre nel secondo è stato molto emozionante battere Conegliano e vendicare la sconfitta in Finale Scudetto. In generale, però, tutte le annate mi hanno lasciato un buon ricordo perché sono state caratterizzate da compagne di squadra, esperienze e percorsi che mi hanno portato a diventare la giocatrice che sono adesso“.
Conferme importanti, tanti innesti di qualità e una novità in panchina. Cosa ne pensi della nuova Igor?
“Sono tante le novità in vista della prossima stagione dal momento che sono arrivate nuove giocatrici e avremo un nuovo allenatore, alla sua prima esperienza in campo femminile. Tutti dovremo metterci in gioco per raggiungere gli obiettivi prefissati: sono convinta che con un buon lavoro di squadra potremo goderci il nostro percorso e toglierci grandi soddisfazioni“.
Quinto posto in regular season e semifinali nei Play Off Scudetto, in Champions League e in Coppa Italia: com’è stata l’ultima stagione?
“L’annata 2022-2023 è stata complessa perché abbiamo trovato molti ostacoli lungo il nostro cammino, tra cui infortuni ed eventi che ci hanno scombussolato, ma comunque siamo riuscite a dimostrare di essere una squadra di livello. Penso che gli elementi che hanno fatto parte del gruppo abbiano potuto mettere nel proprio bagaglio un’esperienza in più e tanti insegnamenti, e si rimboccheranno le maniche per fare meglio in questa stagione“.
Ti sei sempre attivata in prima persona per promuovere la pallavolo e farti conoscere, diventando un’icona capace di arrivare anche al pubblico mainstream. C’è il rischio che la dimensione mediatica possa prevalere su quella sportiva?
“Mi reputo innanzitutto una ragazza che ama lo sport. Poi è chiaro che la dimensione mediatica sia ormai parte integrante dello sport e un ottimo trampolino di lancio anche per la pallavolo: dunque, la vedo come un’opportunità per trasmettere la propria passione o un determinato messaggio. Per questo motivo, seppur sia una ragazza che deve fare ancora tanta strada, recentemente ho deciso di scrivere un’autobiografia. Se il racconto della mia storia può aiutare qualche giovane ad imboccare la strada giusta, allora ho fatto centro e questo mi rende molto felice perché vuol dire che il messaggio che ho lanciato è arrivato al cuore delle persone. Comunque, nel mio caso, lo sport avrà sempre la precedenza perché la palestra è il mio habitat naturale“.
In “Cuore, Testa e Volontà – La mia vita con la pallavolo” hai messo a nudo la tua vita e raccontato come la pallavolo ti abbia insegnato ad accettare e ad accettarti, a fare rinunce e a vedere i risultati, a gestire i successi come le sconfitte più cocenti. Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?
“All’inizio non pensavo che scrivere un libro fosse nelle mie corde, ma poi mi sono convinta che potesse essere d’aiuto per altre persone. In particolare, spero che la mia storia – fatta di sacrifici, successi e sconfitte – possa ispirare i giovani“.
Quali nuovi capitoli ti piacerebbe aggiungere al racconto della tua carriera? Hai già coronato tutti i tuoi sogni, sportivamente parlando?
“Sono molto orgogliosa della mia carriera e forse non mi aspettavo nemmeno io di fare un percorso del genere. Ho centrato gran parte degli obiettivi che mi ero prefissata, ma ce ne sono tanti altri che vorrei ancora raggiungere. Inoltre, sono contenta di essere un punto di riferimento per molti ragazzi e spero sempre di riuscire a trasmettere la mia genuinità e la mia passione per la pallavolo. Può sembrare un po’ poetico, ma penso che durante l’adolescenza e la giovinezza sia importante avere una giusta guida, che può aiutare a trovare la propria strada o a superare un momento difficile“.
di Alessandro Garotta