Trentino Volley

Da Re: “Abbiamo subito danni, non possiamo riconoscere il 100% a tutti i lavoratori”

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Di Redazione

Il general manager dell’Itas Trentino dice la sua sull’argomento della settimana, la riduzione del 30% dei compensi.

Da Re, intervistato da Il Corriere del Trentino, fa inoltre un bilancio della situazione attuale della pallavolo con riferimento al report del Coni immaginando dei possibili scenari futuri senza nascondere l’amaro in bocca per l’esclusione nella Champions.

Come sta oggi la pallavolo italiana?Il problema è che tutti i giorni si parla tanto ma non accade nulla di concreto. Dobbiamo guardare avanti con ottimismo ma non nascondo la preoccupazione per i troppi punti interrogativo”

Cosa pensa del report che indica il volley come sport più pericoloso? «È incomprensibile. È una valutazione che ha creato ilarità ma dispiace che sia uscito un documento del genere. Vorrei sapere su quali dati è stato elaborato».

La trattativa per il taglio degli ingaggi invece è un tema più serio. «Le società non vogliono rubare soldi a nessuno. Abbiamo subito danni e nessuno li rimborserà quindi non possiamo riconoscere il 100% a tutti i lavoratori. La pallavolo non porta reddito alle società e adesso dobbiamo far fronte a perdite ingenti. I presidenti spendono e non guadagnano, gli unici che percepiscono redditi sono gli atleti».

Come valuta la presa di posizione dei tesserati? «Serve più sensibilità. Non possono parlare di diritti calpestati in un momento in cui tutti i lavoratori sono in difficoltà. Quando ho detto alla mia famiglia che non avrei preso lo stipendio per qualche mese e che spero di ricominciare a breve, i miei cari non si sono sentiti calpestati nei loro diritti».

Le trattative come procedono? «Non ho ricevuto alcuna lettera dai miei ragazzi e ho avuto telefonate serene con i procuratori. A nessuno fa piacere lasciare il 30% ma purtroppo il danno va ripartito tra tutti noi dopo che negli ultimi vent’anni il presidente Mosna ha speso circa 18 milioni senza tardare i pagamenti neanche di un giorno. La mia sensazione è che la prossima settimana troveremo un accordo».

La costruzione della squadra del futuro ha subito un rallentamento? «Possiamo fare solo valutazioni perché non conosciamo tanti aspetti: date di ripartenza, apertura dei palazzetti, stime delle tv. La prossima settimana faremo il punto con lo staff per decidere quando ripartire visto che non potremo trovarci a metà agosto come accade di solito. Poi ci affideremo all’attività commerciale perché abbiamo bisogno di ricavi per coprire i costi ma la voglia è quella di far divertire la nostra gente. Anzi, devo fare un ringraziamento, i tifosi sono commoventi: non abbiamo ricevuto neanche una richiesta di rimborso. Tanti ci hanno già detto che vogliono essere con noi il prossimo anno, è un segnale importante: faremo di tutto per offrire un bello spettacolo in un ambiente sicuro».

Sorpresi dall’esclusione dalla Champions League? «Se la SuperLega è finita senza titoli e senza retrocessioni, non capisco perché debba valere per decidere posizioni per le competizioni europee. Bisognava fare copia e incolla dell’anno scorso. Non vado oltre perché sono troppo deluso dalla Federazione. Dovremo partecipare alla Coppa Cev? Benissimo, punteremo a vincerla per confermarci campioni».

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