Dal mercato alla strategia: tutti i “nodi” della nuova Modena di Stoytchev

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La svolta epocale, dopo lo scudetto del 2016 e la stagione di alti e bassi appena conclusa, sembra davvero essere dietro l’angolo. L’annunciato arrivo in pompa magna di Rado Stoytchev alla Azimut Modena, con i cambiamenti proposti dal tecnico bulgaro è oramai realtà. Se, poi, “all’affaire” Stoytchev aggiungiamo l’arrivo nello staff dirigenziale di Giulia Gabana, ex Montichiari, e un mercato estivo movimentato ed importante, gli ingredienti per una silenziosa rivoluzione ci sono tutti.

Sarà l’anno del riscatto? O semplicemente una transizione verso una stagione 2018/2019 di assoluto dominio (Civitanova e Trento permettendo?)

Chi ha toccato con mano la gestione di Rado Stoytchev a Trento, è sicuro che il tecnico, una volta accettato l’incarico, ha già una polveriera ricca di colpi da esplodere e non sarà in grado di aspettare del tempo prima di incalzare il campionato, le coppe e i premi messi in palio nelle varie vicissitudini.

C’è chi dice che l’ambiente di Modena, per lui, non sarà facile da gestire. La gestione dell’asse Piazza-Tubertini ha lasciato, infatti, parecchi feriti sul campo, oltre ad un ambiente non proprio propenso all’amministrazione di un unico condottiero.

A preoccupare le gesta del tecnico bulgaro, ci sono alcuni nodi che, dopo il rompete le righe delle scorse settimane sono rimaste delle sonore “patate bollenti” da analizzare solo a completamento del nuovo roster e del nuovo assetto societario…

Il ritorno di Bruno: per la gioia di tutti i nostalgici della stagione 2015 (e del palleggiatore brasiliano che abbandona un campionato brasiliano che economicamente non lo stimola quanto il mercato nostrano), la presidente Pedrini ha annunciato il ritorno del regista medaglia d’oro a Rio. Non proprio un acquisto spinto dalla volontà del nuovo tecnico, con il quale il carioca non ha mai particolarmente simpatizzato da avversario. Caratteri, culture difficilmente conciliabili, stili di leadership troppo diversi. Questo matrimonio apparentemente non sarebbe da fare per i benpensanti. Ma potrebbe rivelarsi il vero segreto di uno spogliatoio che risponde attivamente alla guida della panchina e del suo capitano.

Il “fantasista” Earvin: cosa avrà pensato il fuoriclasse francese dell’arrivo di Stoytchev? A quanto sembra, il divino Earvin non ha proprio brindato con ostriche e champagne. Il suo stile così “openmind” in campo e fuori difficilmente potrebbe conciliarsi con quello casa e chiesa imposto da Rado ai suoi ex atleti trentini. E se ad Ngapeth verrà forse tolto il compagno di camerata Le Roux, destinazione Corea (o Verona), dall’altra il tecnico vorrebbe ammaestrare un leone allo stato brado e trasformarlo in una sorta di macchina da vittorie. Sfida impossibile? Vedremo…

La società modenese: non certo una passeggiata di salute. Per molti potrebbe essere il punto più importante. Anche perché Rado è uno che difficilmente negozia le sue campagne espansionistiche di potere. La società si comporterà come se fosse le braccia e le orecchie del bulgaro? O si lascerà sopraffare dagli interessi e talvolta dai capricci degli atleti gialloblu? Katia Pedrini ha parlato di “uomo di garanzia”. Vediamo se il periodo di garanzia verrà passato indenni da scossoni.

Il nuovo roster: sulla carta fortissimo, a discapito di una presidente che parla di squadra “non inseribile tra le pretendenti allo scudetto”. Per ora non è stato confermato ancora Giulio Sabbi dopo la sua stagione da record in quel di Molfetta (sarà l’uomo giusto al momento giusto?), Mazzone in coppia con Holt, Rossini libero confermatissimo e Ngapeth e Urnaut da ufficializzare, ed unico atleta veramente corteggiato da Mr.Rado. Insomma, non proprio una squadretta di esordienti.

Sciolti questi nodi, si potrà davvero partire con il “New Deal” della ambiziosa Azimut?

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