Di Redazione
Arriva dal basso il grido d’allarme delle società di pallavolo in vista di una nuova stagione che si prospetta durissima per molti club, costretti a fare i conti con le conseguenze della pandemia di coronavirus. Sono oltre 150 le società che hanno firmato una lettera, indirizzata al presidente Bruno Cattaneo, in cui si chiede alla Federazione Italiana Pallavolo un confronto urgente per proporre non soltanto interventi economici immediati, ma anche un sostegno in termini di progettualità per il futuro.
“Da Nord a Sud – recita la lettera – le società vivono tutte le stesse difficoltà e si pongono i medesimi quesiti su due ordini di problemi, che riguardano da una parte la conclusione della stagione 2019-20 e dall’altra il riavvio dell’attività della stagione 2020-21. Le indicazioni sulla struttura dei campionati diffuse dalla Fipav negli scorsi giorni hanno dato una traccia già significativa che consente di fare delle valutazioni di carattere sportivo. Contando di contribuire a orientare il lavoro del Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallavolo, gravato dall’affrontare perigliose criticità, abbiamo provato a fare sintesi rispetto a varie istanze che riguardano invece le questioni economiche che afferiscono alla sostenibilità delle società ed alla loro gestione“.
Le proposte delle società firmatarie, tra cui molti sodalizi appartenenti al Vero Volley Network, all’Anderlini Network e al consorzio volleylab.com, sono articolate in diversi punti. Il primo riguarda i progetti scolastici, finalizzati ad attirare i giovani alla pallavolo: “In un bilancio societario, il capitolo di spesa destinato al settore progetti scolastici è importante e rischia di non essere più effettuato, con grave danno per l’immagine della pallavolo sui territori. Sorge pertanto la necessità che la Federazione sostenga economicamente, attraverso progetti organizzati, tutta l’attività che la società svolge sui propri territori nel mondo scolastico, e si faccia promotrice presso gli istituti scolastici, anche attraverso progetti di condivisione con il MIUR, dei ‘programmi organizzativi nazionali’ (cosiddetti fondi PON)“.
La ripartenza dell’attività per le squadre di Serie B, C e D è un altro punto chiave: le importanti spese da affrontare, il rischio di non poter riaprire le palestre (vista anche l’indisponibilità di molte strutture scolastiche) e il crollo delle entrate preoccupano non poco le società, che chiedono alla Fipav di farsi promotrice “di misure di sostegno per queste realtà, con progetti di marketing sul territorio nazionale, sull’abbattimento dei costi dei trasporti, ed altri progetti finalizzati ad aiuti tangibili“.
Altre idee riguardano in particolare il settore giovanile: tra le proposte per la Federazione ci sono quelle di mettere gli atleti delle nazionali a disposizione delle società per attività promozionali, offrire contributi economici alle società che organizzano eventi giovanili, promuovere bandi su ricerca e innovazione culturale, premiare progetti di networking e società virtuose nell’organizzazione, promuovere il finanziamento di manifestazioni sportive innovative che coinvolgano anche i Ministeri del Turismo e della Cultura, creare opportunità di lavoro appaltando alle società sportive l’organizzazione dei corsi federali di formazione e, infine, garantire riconoscimenti economici alle società che ricevono i Certificati di Qualità.
Gli ultimi due punti si concentrano sulle Scuole Federali di Pallavolo, i cui Direttori “dovrebbero avere, come da progetto federale, un riferimento qualitativo identificabile sul territorio al fine di essere figure di riferimento per le società di base più piccole“, e sulla riduzione delle tasse gara per i campionati di serie, di cui si richiede un abbattimento “almeno del 50%“.
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