Per Sarah Fahr quello appena vinto con Conegliano è stato lo scudetto della rinascita, con una cavalcata playoff vissuta da grande protagonista che spazza via l’angoscia di due infortuni consecutivi che l’hanno tenuta lontana dal taraflex praticamente per un anno e mezzo. “Avevo vinto lo scudetto del primo anno qui a Conegliano, poi gli altri due li ho dovuti vivere da spettatrice e quindi non li ho sentiti proprio miei” racconta la centrale 21enne al collega Matteo Valente per il Corriere del Veneto.
Questo, invece, ha un sapore ben diverso. Anche perché il destino ha anche voluto che il punto scudetto abbia portato proprio la sua firma. “Ero lì da diversi scambi che aspettavo che la palla arrivasse sotto le mie mani, ero pronta per piazzarla per terra, chiedevo ad Asia Wolosz di darmela, e alla fine per fortuna è arrivata” racconta Fahr. Poi, ripensando agli infortuni subiti, aggiunge: “Mi hanno cambiata un bel po’ nel modo di giocare. Ora mi sento di più con il fuoco dentro, con tante cose in più da dare”.
Una serie finale avvincente e spettacolare quella giocata contro Milano, ma di certo il calendario ha messo tutte le giocatrici a dura prova, qualcuna più delle altre: “Abbiamo giocato una finale incredibile giocando cinque partite in nove giorni. È una fatica per quelli che stanno bene, figurarsi per chi arriva da un infortunio. Anzi da due come me. È stata tosta – sottolinea ancora Fahr – ma quando giochi per uno scudetto non ci sono altre vie se non quella di dare tutto“.
“Nazionale? Adesso vorrei rimettermi un attimo in sesto, ma poi voglio tornare protagonista in nazionale e riprendermi il mio posto” conclude.