A guardare il tabellino finale sembra quasi una prestazione “normale” quella di Daniele Lavia nella semifinale dei Campionati Europei contro la Francia. Peccato, si fa per dire, che dei suoi 13 punti finali ben 11 siano arrivati nei primi due set, chiusi con percentuali sopra il 60% e un solo errore. Insomma, ancora una volta lo schiacciatore calabrese si è caricato l’Italia sulle spalle e ora più legittimamente festeggiare: “È stata una partita bella intensa, degna di una semifinale europea. È stata complicata a livello tecnico, emotivo, da tutti i punti di vista. Ora sta a noi, fino a un certo punto: sarà un’altra partita difficile, come ogni finale“.
Gli azzurri, nonostante le apparenze, a tratti sono stati messi in difficoltà dai francesi: “Siamo stati bravi – commenta lavia – loro hanno forzato tanto la battuta, arrivavano delle discrete bombe, difficili da gestire. A volte ci siamo riusciti e a volte no, ma per il resto abbiamo fatto quello che volevamo”. E sulla chiave della gara lo schiacciatore non ha dubbi: “Credo che l’abbiamo vinta in fase break, a muro, in difesa e in copertura, ma anche in battuta e negli attacchi su palla alta abbiamo espresso un grande gioco“.
Nel concitato finale di gara è stato invece Alessandro Michieletto a mettere a terra i punti decisivi: “Oggi serviva una grande prestazione – dice a fine partita – nonostante la Francia non fosse al 100%. Gran partita da parte di tutti, anche di Mosca, che si è fatto trovare pronto in un momento difficile. Sono orgoglioso di questa squadra”.
Nel terzo set Michieletto ha richiamato i compagni a non perdere la testa: “Avevamo tanto vantaggio, sembrava già vinta, poi ci siamo un po’ incartati e siamo andati a più 1… se l’avessimo perso sarebbe stato complicato perché loro avrebbero preso fiducia, però siamo stati lucidi e l’abbiamo portato a casa. Adesso ci giochiamo la partita più bella, pensiamo a recuperare e dare il 110%, perché è un onore poterla giocare qui in Italia“. Anche se lo stesso giorno si giocherà il derby tra la sua Inter e il Milan… “Be’, almeno riuscirò a vederne un tempo!” sorride Alessandro.
di Eugenio Peralta
