Daniele Lavia saluta Ravenna: "Ho tante offerte, ma sicuramente resterò in Italia"

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Di Redazione

Daniele Lavia, schiacciatore classe 1999, saluta Ravenna e tutti i tifosi che lo hanno accompagnato nella sua esperienza al Porto Robur Costa: “Hanno creduto in me che venivo dall’A2”. L’intervista de Il Resto del Carlino Ravenna:

Lavia, qual è il bilancio di una stagione che si è interrotta sul più bello?
«Lo ritengo comunque un bilancio molto positivo. Con una squadra giovane, talentuosa, ma senza troppa esperienza, siamo arrivati a giocare per un posto nei playoff».

Ha un significato questo percorso?
«Diciamo che è la conferma di un approccio di un certo tipo. Se lavori bene e ti impegni, i risultati arrivano».

E’ mancata la ciliegina?
«A dire il vero, due importanti obiettivi li abbiamo centrati, ovvero la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia e la salvezza, raggiunta matematicamente prima che il campionato fosse sospeso. In ballo c’erano poi i playoff, e noi saremmo partiti in pole position per il rush finale, ma non possiamo dire se avremmo raggiunto anche quell’obiettivo».

A livello individuale come giudica la sua stagione?
«La giudico in maniera positiva. Avevo scelto un accordo biennale con Ravenna proprio perché credevo nel progetto che poi ha avuto il suo naturale svolgimento. Devo ringraziare Ravenna e il dg Bonitta per la fiducia. Poi, il mio grazie va anche a Ciccio Graziosi, che mi ha allenato lo scorso anno, facendomi debuttare in Superlega, oltre a Bonitta, che ho ritrovato quest’anno come allenatore e ds».

La partita da incorniciare?
«Per due volte ho vinto il titolo di mvp: a Reggio Calabria in occasione del successo esterno al tiebreak contro Vibo, e in casa contro Sora, quando abbiamo rimontato da 1-2 a 3-2. Ero reduce da un infortunio e sono entrato nel 2° set».

Cosa si porterà dietro dl Ravenna?
«II grande percorso di crescita che ho fatto. Questa società ha creduto in me, nonostante non avessi esperienza, poiché venivo dalla A2».

C’è Modena nel suo futuro?
«Ho tante richieste, lo ammetto. Di certo resterò in Italia».

(Fonte: Il Resto del Carlino Ravenna)

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