Nemmeno il tempo di godersi la trionfale estate da CT della Turchia, conclusa con lo storico oro europeo e l’altrettanto prestigiosa qualificazione alle Olimpiadi, e per Daniele Santarelli è già tempo di rituffarsi nel campionato con la Prosecco DOC Imoco Conegliano: “Devo essere bravo a resettare quello che è stato – sorride l’allenatore gialloblu a margine della presentazione dei campionati di Serie A tenutasi a Milano – ma per fortuna ci sono abituato, l’ho già provato l’anno scorso con la Serbia!“.
“Si riparte con le stesse motivazioni di sempre – dice Santarelli – so che questo è il mio lavoro, so che la società è molto ambiziosa e che si è lavorato alla grande. Credo che siamo già a buon punto: il roster è per certi aspetti lo stesso dell’anno scorso, ma secondo me abbiamo migliorato la panchina e il livello medio si è alzato. Questo perché il campionato sarà di altissimo livello. Noi vogliamo ancora essere protagonisti, sappiamo che sarà difficilissima, ma sono convinto che faremo bene“.
Mai come oggi la concorrenza è agguerrita: “Sono anni che ci ripetiamo che il campionato sta crescendo di livello – dice il tecnico dell’Imoco – e questo è sicuramente l’anno con il livello più alto. Credo che ci saranno delle fasce differenti e ogni fascia sarà molto equilibrata, anche i bookmakers sono in difficoltà per definire le quote… c’è molta incertezza, e con il fatto che ci sono molte competizioni e molte squadre costruite per vincere, non mi stupirebbe se le varie squadre si dividessero la posta in palio. Questo è il bello dello sport. Siamo stati abituati a essere protagonisti, prima con Novara, poi con Milano, e credo che quest’anno ci siano 4 compagini costruite per vincere“.
In una prima fase della stagione, anche la stanchezza delle giocatrici appena rientrate dalle nazionali potrà giocare un ruolo: “Per questo i top club sono stati costruiti con panchine molto lunghe – spiega Santarelli – è importante per noi allenatori e le ragazze, perché la stagione sarà impegnativa, ci possono essere anche degli infortuni; sarà fondamentale avere un roster lungo, perché quest’anno si rischia di perdere punti contro chiunque. Vedo squadre che reputiamo di seconda fascia attrezzate benissimo: sarà un campionato di altissimo livello e molto rischioso, ed è proprio il livello medio che lo rende tale. Ho ragionato con altri allenatori sulle possibili 8 che si qualificheranno ai Play Off, e pensare che certe squadre possano restarne fuori è veramente incredibile“.
Poi l’allenatore di Conegliano torna sul suo primo anno alla guida della Turchia: “È stato qualcosa di inaspettato – ammette – una vittoria personale molto importante. Era una grandissima sfida lasciare la Serbia, di per sé era una follia; tanti hanno definito questa scelta solo economica, ma io non avrei mai cambiato per questo motivo. Sono una persona ambiziosa e mi piacciono tantissimo le sfide, credo di averla vinta. È stato qualcosa che mi ha fatto crescere sia come tecnico, sia come persona“.
La mossa vincente di Santarelli è stata lo spostamento di Ebrar Karakurt nel ruolo di schiacciatrice, per poter schierare Melissa Vargas da opposta: “È una cosa a cui ho pensato da subito quando ho accettato l’incarico. Sapevo che quell’arma avrebbe potuto darci qualcosa di importante e ci ho creduto fortemente. Karakurt si è impegnata molto per ritagliarsi quello spazio, però non c’è stata solo lei: si è creato un mix importante e vincente, credo che tutta la squadra abbia lavorato per raggiungere gli obiettivi e creare diverse soluzioni che abbiamo provato nell’arco della stagione“.
E adesso le Olimpiadi: “Sono un sogno, volevo assolutamente giocarle. Era qualcosa che era dentro di me, e volevo ottenere la qualificazione subito senza dovermela sudare nella prossima stagione. Sarà un sogno, spero di essere all’altezza e di godermela in pieno, vorrei che fosse qualcosa di magico” conclude Santarelli.
di Eugenio Peralta