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Daniele Sottile verso la sfida con Verona: "Latina non vuole mollare"

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Di Redazione

Top Volley – Calzedonia, in programma domani alle 18 a Cisterna di Latina, si giocherà a porte chiuse.

Se fino a ieri mattina gli spalti del palazzetto laziale, inaugurato nel 2018 con una capienza di 3.000 persone, era stato vietato solamente ai tifosi gialloblù in quanto provenienti da una regione considerata a “rischio”, ora nemmeno quelli laziali avranno la possibilità di sostenere i propri beniamini. Accontentandosi così di seguire il match in diretta su Rai Sport.

Assomiglierà ad una amichevole, ma con in palio punti pesantissimi per entrambe le squadre.

Lo saranno per Calzedonia, nona in classifica a quota 22 e quindi attualmente fuori dalla zona play off, anche se potrà contare sull’apporto di Kaziyski sapendo di dover ancora recuperare la partita contro Trento all’Agsm Forum.

Ma lo saranno anche per la Top Volley, da sola al penultimo posto con 15 punti, dal momento che la Tonno Callipo è ora avanti di una lunghezza avendo strappato un punto alla Consar Ravenna nella partita di anticipo della decima giornata di ritorno.

Cavaccini e compagni, in occasione dell’ultima partita disputata contro la Kioene Padova, hanno mostrato di aver gettato il cuore oltre l’ostacolo affrontando gli ultimi appuntamenti della regular season col coltello tra i denti.

Il 3-0 inflitto due settimane fa alla compagine patavina non può lasciar dormire sonni tranquilli alla squadra di Stoytchev. Una gara su alti livelli, per una Top Volley trascinata da Van Garderen, Patry e Palacios, micidiale in attacco ma anche al servizio avendo realizzando sei ace.

«Volevamo sbloccarci dalla situazione in cui ci eravamo cacciati», commenta il palleggiatore laziale ed ex capitano della Marmi Lanza Daniele Sottile a L’ Arena. Precisando che «la vittoria contro Sora ci è servita per rialzare la testa, perché nonostante farissimo buone cose purtroppo non andava come volevamo noi. Quella contro Padova l’abbiamo voluta e cercata con forza e ne siamo felicissimi. Ma non finisce qua».

Birarelli e compagni sono avvisati

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