Davide Mazzanti: approccio all’errore ed emotività nel femminile. Il rapporto con la tecnologia

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Di Redazione

Dolci ricordi legati all’esperienza Mondiale, nel quale ha saputo creare un rapporto stretto con le sue giocatrici, oltrepassando la componente professionale. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport (clicca qui per l’articolo integrale), l’occasione per parlare dell’avventura iridata e della sua carriera si è presentata nella giornata di ieri, quando Davide Mazzanti ha incontrato gli studenti delle Scuole di Cremona al PalaRadi, in un incontro organizzato dal Gruppo Giovani Industriali cremonese.

Tra le tante tematiche, il CT della nazionale argento agli ultimi Mondiali ha parlato della gestione dell’errore:
“Le ragazze sono più conservative dei ragazzi: è un po’ come a scuola, in una verifica di matematica, la ragazza ci pensa su e ha timore di sbagliare, mentre il ragazzo magari spara tante soluzioni finché non azzecca quella giusta. Nel volley e nello sport la situazione è simile: dunque alle volte criticare l’errore porta a un risultato contrario a quello sperato e, in campo femminile, a fare chiudere l’atleta. E’ un discorso molto psicologico. Le professioniste sanno già da sole quando sbagliano e dunque saper gestire l’errore, senza bisogno di rimarcarlo, risulta la soluzione migliore. Evidenziare l’errore, come dicevo, spesso è inutile, anzi può portare a un cortocircuito”.

L’attenzione nella gestione della segnalazione dell’errore risulta essere dunque fondamentale per un allenatore che allena nel volley femminile. Bisogna infatti tenere conto dell’emotività: ragione per la quale, soprattutto nella realtà “veloce” nella quale ci troviamo, anche la tecnologia può venirci incontro:
“Le ragazze in genere non dicono, ma denunciano. E allora in qualche caso usare il telefonino e la tecnologia può essere utile: non è sempre scontato il confronto diretto, faccia a faccia, specie nei momenti difficili. Il patto che abbiamo fatto, laddove servisse, era di confessare problemi o situazioni da rivedere, nel caso, anche mediante un sms. Ho chiesto alle ragazze di essere sincere, di usare pure il cellulare, comunicandomi però il problema senza nascondersi. Così la tecnologia, per vie traverse, ci è venuta in soccorso”.

(Fonte: Gazzetta dello Sport)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI