Di Redazione
Sta vivendo una stagione d’oro Davide Saitta, uno dei pochi elementi d’esperienza in una squadra ricca di talenti emergenti come la Consar Ravenna. In un’intervista al Corriere dello Sport il palleggiatore siciliano elogia la realtà del club romagnolo: “L’ambiente è quello giusto per lavorare. Di pallavolo ne ho vista e bisogna ammettere che è difficile trovare squadre in cui i giovani crescono meglio di qui“.
Saitta ripercorre le tappe di una carriera ormai molto lunga e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “L’Italia è quel paese dove difficilmente si riesce a scrollarsi di dosso le etichette che ti vengono messe da chi muove le fila. Le mie ‘sliding doors’ pallavolistiche mi hanno portato a fare qualche scelta sbagliata, ad avere un paio di stagioni non particolarmente fortunate, e Saitta è diventato un alzatore non idoneo a giocare nei top team. Devo ammettere che ho pensato spesso che avrei chiuso la mia carriera in Francia, ma sono grato a Bonitta che, chiamandomi a Ravenna, mi ha regalato questa bella chance di tornare nel mio paese a dimostrare quanto valgo“.
In vista delle ultime settimane del 2019 c’è però qualcosa che infastidisce particolarmente l’alzatore della Consar: la partita contro Trento in calendario nel giorno di Natale. “Sono cattolico, credente e praticante, perché questa è l’educazione che mi ha dato la mia famiglia, e ammetto che non mi fa assolutamente piacere. Per me il Natale è una ricorrenza importante e sarò impegnato per 48 ore proprio a cavallo di questa festività. Tanti lavorano a Natale, ma per noi una trasferta significa stare fuori e rispettare regole ferree per due giornate: qualsiasi altro lavoratore, finito il suo turno, avrà tempo per pensare al suo Natale, se ne sentirà la necessità. Noi saremo penalizzati e sto tentando di fare qualcosa, ma una voce sola non smuove le montagne“.