Di Roberto Zucca
La scenografia alle sue spalle è radicalmente cambiata. Il suo aspetto pure. Dal taraflex della pallavolo alla sabbia delle spiagge italiane e del Mutina Beach, che hanno preso nettamente il sopravvento sulla carriera di Davis Krumins. E un capello lungo da surfista ha sostituito il suo corto, istituzionale, da ex palleggiatore:
“Ho giocato l’ultimo anno di A1 a Latina, e nel frattempo ho assaporato il gusto del Beach Volley. Ho iniziato con qualche torneo, poi nelle due annate successive ho giocato in B vicino a casa e ho supportato la mia figura paterna, Roberto Reggiani, nel costruire la realtà del Mutina Beach“.
Il beach era il suo destino?
“Era l’abito giusto per me, e lo è rimasto. Oggi alleno persone di tutte le età, al Mutina Beach ruotano circa 700 persone all’anno, abbiamo cinque allenatori ed è un’attività in costante crescita. Per ciò che riguarda la mia carriera in parallelo, ho cominciato a giocare con Joshua Kessler durante questa stagione e spero sia un progetto a lungo termine“.
Una coppia che per diversi motivi è riuscita a stupire.
“È un amico, una persona con cui riesco ad esprimermi al meglio e con cui giochiamo un buon beach volley. Quest’anno siamo partiti con qualche allenamento insieme a Cesena, a metà strada, ma vorremo potenziare il ritmo e puntare a qualcosa di più per la prossima stagione. Già arrivare alla domenica in ogni tappa del Campionato Italiano è stato importante. Ci ha dato la consapevolezza che insieme possiamo migliorare ancora molto“.
Montesilvano e il secondo posto sono un rimpianto?
“Assolutamente sì. Ovviamente, un argento in una tappa del Campionato Italiano Assoluto è qualcosa che porti a casa con piacere, ma la gara con Sette e Di Silvestre poteva essere giocata in un altro modo in alcuni frangenti. Conquistare l’oro era alla nostra portata quella domenica. Bravi loro, ma noi dobbiamo ripartire proprio dalla ricerca di una migliore continuità“.
Dicono che lei sappia valorizzare ogni compagno di squadra con cui si ritrova a giocare.
“Questo non può che riempirmi di orgoglio. Il beach è uno sport molto particolare, fatto per costruire un rapporto a due, molto stretto, che deve funzionare subito altrimenti è destinato a fallire. Non puoi girarti e cercare un sostituto, sei lì a vivere la quotidianità e lottare con una sola altra persona. Quindi devi creare da subito la chimica giusta per riuscire nel breve a fare risultato“.
In questi ultimi mesi l’abbiamo vista anche con Caminati, Casadei e Manni…
“Joshua ha avuto qualche piccolo acciacco ed è stato fermo alcune tappe, così ho sperimentato qualche altro compagno e devo dirle che mi sono trovato bene con tutti. Con Casadei e Caminati capita di allenarsi di più, essendo tutti in Romagna, ma anche con Fabrizio ci siamo ritrovati alle finali ed è stato interessante“.
Il sodalizio rimane quello con Kessler.
“Dico di sì, e dico che cominceremo da subito a lavorare in vista della prossima stagione“.
