Di Redazione
È un Ferdinando De Giorgi irresistibile quello che si presenta ai microfoni dei giornalisti italiani al termine della premiazione che ha visto lui e i suoi ragazzi mettersi al collo un’altra medaglia d’oro e alzare al cielo la coppa del mondo. Per altro ancora lì, sul taraflex della Spodek Arena di Katowice, ormai vero talismano azzurro dopo la conquista del titolo europeo la scorsa estate. “Cosa abbiamo fatto?” De Giorgi si lascia andare a un lungo e compiaciuto sorriso, poi ci pensa un attimo e risponde così: “Secondo me, senza esagerare, abbiamo fatto qualcosa di molto vicino all’eccezionale”.
E il perché è presto detto: “La crescita di questo gruppo è stata impressionante. Sono ragazzi che hanno dimostrato di essere speciali. Io sono felicito oggi. Chiaramente per la vittoria, ma anche perché ho una conferma delle scelte, non fatte questa estate – sottolinea – ma partite con l’Europeo su questi ragazzi che hanno qualcosa di speciale che devono conservare e utilizzare sempre meglio”.
Dopo Europeo e Mondiale, ora tutti si aspetteranno l’Olimpiade? De Giorgi, con un dribbling degno di Ronaldo (il Fenomeno), si smarca così: “Io ho detto al presidente (Manfredi, ndr) che devo aver sbagliato qualcosa nella programmazione – ride di gusto il ct azzurro – perché la cosa doveva andare in progressione giusta, e invece stiamo andando un po’ troppo veloci”.
Poi, dopo la battuta, arriva la risposta vera: “Devo dire questo gruppo, dopo aver vinto l’Europeo che era stata una cosa molto rapita, ha provato per la prima volta alcune sensazioni come quelle di essere considerati chiaramente in modo diverso perché campioni europei, ma anche di giocare partite importanti e perderle (in riferimento alla VNL, ndr). Quindi hanno avuto anche questa esperienza di sconfitte e sono stati bravi in questo pochissimo tempo a farlo diventare “oro”. Perché noi dalle sconfitte di Bologna ci siamo messi in un mese a crescere e costruire qualcosa sempre di più fino ad arrivare a oggi”, sottinteso, alla vittoria di questo Mondiale.
Inevitabile poi il riferimento al dna della Generazione di fenomeni di cui De Giorgi ha fatto parte. “Io sono stato ‘infettato’ in quel periodo – sorride De Giorgi – quindi diciamo che questa infezione la trasporto. Ad ogni modo è giusto anche non fare tanti paragoni perché questo è un gruppo diverso, in un periodo e un’era diversa, e ha una sua storia. La cosa importante è che abbiamo trovato un gruppo di ragazzi e speriamo che se ne aggiungano altri che indossano con orgoglio la maglia azzurra, che lavorano solo per un obiettivo tutti assieme e che hanno anche del talento”.
La scheda di Ferdinando De Giorgi
Ferdinando De Giorgi è nato a Squinzano (LE) il 10 ottobre 1961. Professore di educazione fisica, ha all’attivo una lunga carriera da palleggiatore costellata di successi ottenuti sia nei club dove ha militato sia in Nazionale. Nella sua più che ventennale carriera da giocatore ha indossato la casacca di prestigiosi club quali Cuneo e Modena con in quali ha vinto titoli nazionali e internazionali. 330 le presenze in Nazionale con la quale ha vinto i tre titoli mondiali tra il 1990 e il 1998 (Rio de Janeiro 1990, Atene 1994, Tokyo 1998), i Campionati Europei (Stoccolma 1989) e 5 World League (1990 Osaka, 1991 Milano, 1992 Genova, 1994 Milano, 1995 Rio de Janeiro). È stato uno dei protagonisti della cosiddetta Generazione dei Fenomeni.
Nel 2001 la sua prima esperienza nelle vesti di allenatore-giocatore, a Cuneo. Nella stagione 2002-2003 ha abbandonato definitivamente l’attività di giocatore per diventare allenatore a tutti gli effetti passando l’anno successivo da Cuneo a Perugia, società con cui ha conquistato uno storico accesso alla finale scudetto.
Dal 2005 al 2010 ha allenato la Lube Volley vincendo sei titoli: 1 scudetto (2005-2006), 2 Coppa Italia (2007-2008 e 2008-2009), 1 Coppa CEV (2005-2006) e 2 Supercoppa italiana (2006 e 2008).
Nel 2011-2012 ha guidato fino a gennaio l’Umbria Volley San Giustino nel massimo campionato, poi dal 2012 al 2014 la prima esperienza all’estero in Russia, come tecnico del Fakel Novy Urengoy.
Nella stagione successiva il ritorno in Italia, dove ha guidato per alcuni mesi la Tonno Callipo Vibo Valentia, prima di andare ad allenare nuovamente all’estero, stavolta in Polonia: De Giorgi ha preso le redini dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle per due stagioni (dal 2015 al 2017) conquistando due titoli nazionali e una Coppa di Polonia.
Nell’estate 2017 è stato nominato commissario tecnico della Nazionale polacca e dal gennaio 2018 in poi è tornato a sedere in una panchina di Club, sempre in Polonia, alla guida dello Jastrzebski Wegiel, club con il quale ha poi rescisso il contratto prima di tornare sulla panchina della Lube (dicembre 2018) dove ha vinto ancora numerosi titoli: un campionato italiano, una CEV Champions League, un Mondiale per Club e due Coppa Italia.
De Giorgi ha esordito ufficialmente sulla panchina azzurra il 25 agosto 2021 a Mantova per un impegno amichevole contro il Belgio vinto con il punteggio di 3-0.
Alla sua prima esperienza in una manifestazione internazionale sulla panchina azzurra – Campionati Europei 2021 – ha conquistato la medaglia d’oro.
In questo 2022 ha guidato i suoi azzurri alla conquista della medaglia d’ORO al Campionato del Mondo, disputatosi in Polonia e Slovenia. Dopo i tre titoli Mondiali da giocatore è arrivato così il primo successo iridato da commissario tecnico.
Fuori dal campo Ferdinando è sposato con Maria, dalla quale ha avuto due figli: Federico e Irene.
Ferdinando De Giorgi sulla panchina azzurra
Esordio: Mantova, amichevole, 25/08/21 Italia – Belgio 3-0
Gare totali: 32
Vittorie: 27
Percentuali vittorie: 84%
2021: oro Campionati Europei
2022: oro Campionati del Mondo