Decima di SuperLega: Top & Flop, curiosità ed evoluzione della classifica

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Di Roberto Zucca

Il colpo di scena della decima è arrivato. Ed è Trento a rifilarlo alla Azimut Modena in un big match conclusosi giustamente al tie break dopo una gara tiratissima che ha definitivamente sancito che la squadra di Lorenzetti è tornata a graffiare. Tutto facile per le capoliste Perugia e Civitanova, attese da due sfide alla loro portata. Perugia vince facilmente in tre set sul proprio campo contro la cenerentola Castellana mentre Civitanova fa il colpaccio in trasferta in quel di Verona, un campo solitamente ostico in cui oggi non c’è però mai stata battaglia. Ravenna, quarta della classe, sconfigge Vibo Valentia nell’anticipo del sabato così come Monza rifila un bel 3-1 alla Taiwan Excellence Latina. Sorpresa alla Kioene Arena, dove Padova perde in tre set la sua peggior partita della stagione contro una Revivre scoppiettante. Piacenza infine batte il fanalino Sora in quattro set e riconquista un meritato settimo posto alle spalle di Padova e Verona.

DIATEC TRENTINO – AZIMUT MODENA 3-2 (22-25, 28-26, 23-25, 27-25, 15-11)
Trento è viva e lotta assieme a noi. La vittima della rinascita Diatec si chiama nientepopodimeno che Azimut Modena e nel big match della decima giornata soccombe al tie break, trascinata dalla forza che Lorenzetti ha impresso ai suoi e che nelle ultime giornate sta facendo recuperare il terreno perduto al suo talentuoso sestetto. Modena dal canto suo, risulta pericolosa sin dalle prime battute. Urnaut (12 punti) e Holt (7 punti) rispediscono al mittente Vettori (7 punti) qualsiasi palla e Hoag (19 punti) graffia ma non ferisce. Il primo set si chiude con il solito Ngapeth (21 punti) estroso. Nel secondo parziale è Trento a dettare il gioco. Zingel (12 punti) esaltato ed esaltante a muro e in attacco è l’uomo della provvidenza. Lanza (15 punti ed MVP) fa il resto e Trento pareggia i conti. Modena conquista il terzo gioco sul più bello, con Sabbi (21 punti) che fa la voce grossa e un debole Vettori che viene rimpiazzato da Teppan (11 punti) in stato di grazia. Nel quarto set Lorenzetti conferma in campo Teppan e proprio gli spunti a rete dell’estone consentono ai trentini di spingersi avanti. Il testa a testa si conclude con un muro eccelso di Giannelli su Ngapeth. Earvin non ci stà e diventa il protagonista della prima parte del tie break. Quando Modena sembra avere la meglio, Teppan e Lanza danno la zampata finale, con quest’ultimo che mette in campo una pipe che fa tremare tutto il Palatrento e che viene giù per festeggiare i loro redivivi beniamini di casa.

Il top: Filippo Lanza. Il capitano, che quando c’è, c’è solo lui. Partita da leader indiscusso per l’azzurro rampante. Nei momenti topici dimostra che questa Trento è definitivamente risorta e ora minaccia di riprendersi il suo posto. Lanza smette di soffrire del complesso della squadra in crisi e butta giù dalla torre Modena aiutato da un eccellente Giannelli.

Il flop: Modena che non arriva all’uva. La Azimut che non ti aspetti mostra il fianco e perde al quinto set incapace di amministrare il vantaggio. Ci si aspetta di più e la Pedrini lo sa. Sabbi voleva lo squadrone e deve risultare decisivo. Senza aspettare le magie di Ngapeth o la perfezione di Bruno. Quindi caro Giulio, il trono è tuo. Devi solo sederti sopra.

SIR SAFETY CONAD PERUGIA – BCC CASTELLANA GROTTE 3-0 (25-17, 29-27, 25-11)
Perugia porta a casa il nono successo su dieci gare. La vittima della giornata è la penultima della classe Castellana, che gioca una gara senza pensieri e prova il colpaccio nel secondo set, non riuscendo a riaprire la partita. Bernardi vuole il turnover e lascia in panchina Zaytsev per Berger e Podrascanin per Ricci. Nel primo set tutto come da copione. Atanasjevic (21 punti ed MVP) mette subito a tacere la difesa pugliese e Russell (7 punti) completa il lavoro al servizio. Castellana risorge nel secondo parziale, con la diagonale Paris-Cazzaniga (5 punti) che costringe Bernardi ad inserire Zaytsev e Podrascanin. Castellana aumenta tuttavia il ritmo con Canuto a muro e solo Atanasjevic permette con un giro incredibile al servizio di aggiudicarsi il secondo parziale finito ai vantaggi. Nel terzo set, Castellana Grotte è provata dalla grande illusione mancata poco prima. La difesa di Colaci appare inacessibile, Podrascanin e Ricci fanno ombra e Atanasjevic lascia ad 11 punti la squadra pugliese che esce sconfitta in poco più di venti minuti al terzo parziale.

Il top: Atanasjevic. Dicono che questo talento cambierà maglia la prossima stagione, ma se Sirci lo lasciasse andare via sarebbe un grosso errore. Alex è insostituibile nel suo ruolo e con De Cecco quest’anno sembra aver trovato la strada che porta lontanissimo. Questa sera trascina la squadra e appare insuperabile. È la sua stagione.

Il flop: Castellana ma con gli attenuanti. Contro una squadra così, forte anche senza tutti i suoi gioielli, le compagini come la BCC hanno poco da recriminare. Piace Cazzaniga in soccorso di Tzioumakas ma a questa squadra manca comunque un altro supporto in attacco. Chissà che Babbo Natale non regali un rinforzo per il girone di ritorno.

CALZEDONIA VERONA – CUCINE LUBE CIVITANOVA 0-3 (12-25, 20-25, 18-25)
Non c’è stata partita. Civitanova esce dal campo di Verona da assoluta dominatrice, abbattendo un cavallo come Verona che alla vigilia avrebbe teoricamente dovuto dare più di un fastidio alla compagine di Medei. La Lube è scaltra e vola via da subito. Il primo set, per gli oltre 4000 spettatori del Forum, è uno spettacolo con un solo protagonista: Grebennikov. Il libero maceratese arriva là dove nessuno osa e Grbic è costretto a sostituire un Maar caduto nello sconforto con l’iraniano Manavinezhad (9 punti), che fa meglio nonostante Civitanova conquisti agilmente il primo set. Nel secondo gioco Verona prova a ribaltare la situazione con Marretta (6 punti) e Maar rientrato per sortire l’effetto Lube. Civitanova reagisce con lo spettacolare Juantorena (MVP con 15 punti) e con Kovar (14 punti) che mette giù i palloni che valgono il 2-0. Nel terzo set, Civitanova entra subito focalizzata sull’obiettivo, ovvero liquidare la pratica Calzedonia. Sokolov (17 punti) fa molto male al servizio e in attacco, Candellaro copre bene Grebennikov, Stern oggi fa fatica. La Lube vince uno scontro che poteva avere delle chiavi di lettura diverse ma che non è andato al di là di una semplice passeggiata per i campioni d’Italia.

Il top: Osmany Juantorena. La nazionale ha bisogno di lui. Civitanova anche. Senza le sue prestazioni, il corpo di questa Lube avrebbe un braccio in meno, e che braccio! Osmany è una certezza. E questa sera è solo l’ennesima stella che si affigge nella sua divisa di superstar maceratese.

Il flop: Verona così non la si vedeva da tempo. Impaurita, incapace, inesistente. Dall’altra parte della rete ci sono pur sempre i campioni d’italia, Ma la gara di stasera deve far riflettere parecchio Grbic. Forse un Paolucci avrebbe aiutato in alcune fasi uno stanco e spaesato Spirito?

GI GROUP MONZA – TAIWAN EXCELLENCE LATINA 3-1 (25-18, 25-19, 27-29, 25-18)
Vittoria scacciacrisi per la Gi Group nell’anticipo del sabato di Superlega. Una brutta Taiwan Excellence si lascia sopraffare dal gioco di Dzavoronok (20 punti) e compagni, trascinati proprio dalla banda MVP dell’incontro. Monza parte subito forte con Botto (18 punti) e Hirsch (24 punti) che fanno subito sentire la forma della giornata grazie al servizio. Sarà proprio questa la vera arma segreta di questa Gi Group, la quale affondando colpo su colpo una Latina sopraffatta da alcuni errori in attacco, si aggiudica il primo parziale. Stesso copione nel secondo set, dove a tenere banco sono solo Savani (12 punti) e Maruotti (16 punti). Monza conduce per gran parte del set e quando Latina si rifà sotto con Starovic (17 punti), sfoggia l’attacco di Dzavoronok che chiude agilmente il secondo parziale. Sembra finita ma Latina risorge nel terzo parziale dopo un lungo combattimento tra Hirsch e Savani, nel quale ha la meglio il secondo. La partita può riaprirsi al quarto set, ma il duo Botto-Hirsch è ancora in stato di grazia, e accompagnati da Beretta, che respinge a muro gli attacchi di Savani e Starovic, conquista una vittoria che pesa molto sull’entusiasmo di questa rinata Gi Group.

Il top: Iacopo Botto. Lo abbiamo invocato e aspettato per dieci giornate. E stasera Iacopo è tornato ad esprimersi ai livelli a cui ci aveva abituati. Feroce in attacco ed impulsivo nei momenti topici, Botto gioco la sua personale più bella della stagione. E con prestazioni di questo livello, a beneficiarne non sarebbe lui il solo bensì tutto il rendimento brianzolo.

Il flop: Latina che non sa vincere fuori dal Palabianchini. Batte in casa le prime della classe, poi in trasferta si perde e fatica anche con quelle alla sua portata. Soffre la trasferta e stasera soffre molto in difesa, giocando a tratti male anche in attacco. Decisamente da riavvolgere il nastro per tornare a riprendere punti tra le mura amiche. Domenica arriva Perugia. Impossible is nothing?

BUNGE RAVENNA – TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA 3-1 (23-25, 25-23, 25-20, 25-13)
Cinque vittorie al Pala De Andrè posson bastare. La Bunge rinizia il suo cammino verso le posizioni alte della classifica, battendo una Vibo Valentia corsara ma solo a metà in questo incontro. È proprio il primo gioco a regalare la speranza ai calabresi, che trascinati dalla solita diagonale Coscione-Patch (14 punti) si aggiudicano il set, mettendo in crisi la difesa di Goi. Ravenna torna in campo più lucida e Orduna lancia in attacco Raffaelli in sostituzione di Marechal, che si fa apprezzare per le chiusure sugli attacchi di Patch. Buchegger (22 punti) completa il bel lavoro, logorando Marra in difesa da posto due e riportando il set alla pari. Nel terzo set comincia lo show di Orduna e Poglajen (18 punti ed MVP), con il regista argentino che si affida alle sapienti mani del connazionale per sovrastare il gioco vibonese, retto solo da Antonov (14 punti) e da Costa (10 punti) che a muro non riesce a fermare però l’avanzata della Bunge, la quale conquista il vantaggio. Il quarto gioco si chiude ancor più velocemente, con Raffaelli che dopo una prima parte di set dove Massari e Lecat si giocano il tutto per tutto, piazza quattro aces vincenti e un break di 8 punti consecutivi che consentono a Ravenna di lasciare Vibo a 13 e conquistare l’intera posta in palio.

Il top: Poglajen delle meraviglie. In assenza di Marechal è lui a fare compagnia a Buchegger nella sfida tra top scorer dell’incontro. Partita dopo partita, la banda argentina diventa sempre di più l’anello dI congiunzione tra la Bunge e i suoi successi. E con Orduna, il biancoazzurro è un colore che a questa Ravenna sta portando molta fortuna.

Il flop: Vibo sciupona. Vince il primo set. Poi si eclissa e in poco più di un’ora perde malamente la sfida con Ravenna. Patch è spesso lasciato solo nell’assalto ai successi in trasferta. Ed è un peccato perché questa Vibo potrebbe ricoprire una posizione diversa rispetto all’attuale terzultima. Bisogna solo crederci.

KIOENE PADOVA – REVIVRE MILANO 0-3 (22-25, 13-25, 13-25)
Vittoria netta per la Revivre Milano in quel di Padova. Una inesistente Kioene si lascia surclassare dal sestetto di Andrea Giani, trascinata dal solito Abdel Aziz (MVP e 19 punti) e da un dominio che si concretizza sia in battuta che a muro.
Grande intensità già dal primo set con l’ex di turno Averill (4 punti) che porta subito il vantaggio in casa Revivre e con Abdel Aziz che lancia sassate contro la ricezione di casa. Padova sciupa tutto e Randazzo (6 punti) e Cirovic (9 punti) commettono qualche errore di troppo regalando il primo set ai lombardi. Ci si attendeva una reazione nel secondo parziale, ma la Revivre prende subito le distanze ancora con Piano (8 punti) a muro e Abdel Aziz. Padova cambia tutto (Koprivica per un irriconoscibile Randazzo, Sperandio per Volpato trasparente a muro) ma nemmeno Nelli può contrastare la potenza in attacco di questa Milano che chiude fin troppo agilmente anche il secondo parziale. La musica non cambia nemmeno nel terzo parziale. Il copione è il medesimo. Padova sbaglia tutto e anche Nelli (6 punti) finisce in panchina. I parziali imbarazzanti, gli errori su tutti i fondamentali e lo strapotere di Abdel Aziz consegnano i tre punti alla Revivre.

Il top: che cosa sarebbe Milano senza Abdel Aziz? Il capocannoniere lombardo è ormai la bandiera assoluta di questo sestetto e forse dell’intera Superlega. Per alcuni versi ricorda gli imbarazzanti punteggi di Pascual più di un ventennio fa. Gioca qualsiasi pallone e si adatta a qualsiasi palla che arriva dall’altro campo. Applausi per lui e per questa serata in cui è ancora il re della festa.

Il flop: questa irriconoscibile Kioene. Non basta una serata per cancellare il bel girone d’andata. Ma è necessario resettare immediatamente e non lasciarsi prendere dallo sconforto. Nelli e Randazzo escono dal campo cupi e afflitti. Travica li segue a ruota. Baldovin in settimana chiederà ai suoi di giocare già dalla prossima con un’altra testa. La solita.

BIOSÌ INDEXA SORA – WIXO LPR PIACENZA 1-3 (17-25, 21-25, 25-23, 23-25)
Bene ma non benissimo. Piacenza conquista il settimo posto con una vittoria in quattro set sul campo del fanalino di coda Sora, pur giocando una gara non al massimo delle sue potenzialità. Il miglioramento di Sora è sotto gli occhi di tutti, ma oggi non basta. Piacentini spietati soprattutto con Fei (15 punti), da subito protagonista dei tre punti conquistati in trasferta per la LPR. È con lui che Piacenza porta a casa il primo set, coadiuvato da un ottimo gioco di Baranowicz e da una bella prova di Manià che annulla le pretese di Petkovic (20 punti) da posto due. Nel secondo il dominio di Piacenza prosegue con gli ottimi attacchi di Clevenot (16 punti) e Parodi (13 punti). La reazione di Sora arriva nel terzo set. Nielsen (18 punti ed MVP) e Petkovic giostrano l’ottimo gioco in attacco di Seganov, mentre Caneschi (10 punti) e Mattei (8 punti) impauriscono l’attacco piacentino con un muro di cinta. Sora riduce le distanze. Il quarto set prosegue con il dominio della Biosì fino al 19-14. Poi un black out laziale consente a Fei e Parodi di riagguantare la partita e dare un ritmo diverso dal set, che consentendo a Piacenza di raggiungere la squadra di Barbiero e di conquistare il sesto successo della stagione.

Il top: la LPR squadra unita. Nessun guizzo più del dovuto e una prova corale di una compagine che ha tutti ottimi elementi e nessuna primadonna. Forse è questo il segreto di questa Piacenza che quando vince lo fa in democrazia. E con prestazioni di questo livello i playoff sono ampiamente alla sua portata.

Il flop: Sora che poteva farcela. Con Nielsen MVP la squadra riappare finalmente vogliosa di riscattarsi in questa Superlega. Doveroso quindi fare di più ed entrare in partita dal primo set. Giocando a questo livello l’ultimo posto potrebbe diventare un ricordo molto lontano. Crederci.

 

CLASSIFICA DOPO LA DECIMA GIORNATA:
Sir Safety Conad Perugia 27
Cucine Lube Civitanova 27
Azimut Modena 24
Bunge Ravenna 20
Kioene Padova 16
Calzedonia Verona 15
Wixo LPR Piacenza 15
Revivre Milano 15
Diatec Trentino 14
Taiwan Excellence Latina 12
Gi Group Monza 9
Tonno Callipo Vibo Valentia 8
BCC Castellana Grotte 4
Biosì Indexa Sora 1

PROSSIMO TURNO 11°GIORNATA DI ANDATA SUPERLEGA UNIPOLSAI
Domenica 10 Dicembre 2017 Ore 18:00
Cucine Lube Civitanova – Kioene Padova 09/12/2017 ore 18:00 Diretta Lega Volley Channel
Azimut Modena – Bunge Ravenna Diretta Lega Volley Channel
Wixo LPR Piacenza – Gi Group Monza Diretta RAI Sport
Tonno Callipo Vibo Valentia – Diatec Trentino Diretta Lega Volley Channel
Taiwan Excellence Latina – Sir Safety Conad Perugia Diretta Lega Volley Channel
Revivre Milano – Calzedonia Verona Diretta Lega Volley Channel
BCC Castellana Grotte – Biosì Indexa Sora 08/12/2017 ore 18:00 Diretta RAI Sport

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