La Mint Vero Volley Monza continua a impressionare, rifila un altro 3-1 alla Cucine Lube Civitanova e si porta sul 2-0 nella serie dei quarti di finale Play Off. Lo fa con una prova di grande carattere, senza minimamente scomporsi dopo il primo parziale perso ai vantaggi. Lo fa ancora con una prova corale, come sempre ben orchestrata da un lucidissimo Cachopa che manda in doppia cifra Takahashi, tornato titolare e autore di 18 punti, Maar (12 punti in meno di due set giocati) e Szwarc 14, e continua a far felici i suoi centrali Galassi e Di Martino, 9 punti e 3 muri a testa, con il secondo che sfiora la palma di MVP con l’86% in attacco.
Proprio Di Martino ai nostri microfoni a fine gara racconta questa importantissima vittoria bis nella serie. “Grande partita. Sapevamo che era difficile, speravamo che il pubblico di aiutasse ed è stato così, i tifosi sono stati spettacolari. È un risultato importante perché ci porta due a zero nella serie, ora andiamo da loro e ci giochiamo tutto”.
Se Loeppky, mattatore in Gara 1, non è stato determinante come al solito (solo 3 punti contro i 28 del match precedente), la sua prestazione sotto tono è passata comunque sotto traccia per merito dei suoi compagni di reparto, e non solo. Segno che la forza di questa Monza è un roster di altissimo livello.
“Lo dico dall’inizio dell’anno che siamo una squadra completa – afferma il centrale della Mint –. In quel reparto abbiamo tre schiacciatori di altissimo livello che possono girare in qualsiasi momento”.
Prima di Gara 3, in programma domenica 17 marzo (ore 18.00, diretta Rai Sport), la Lube dovrà affrontare la semifinale d’andata in Champions contro Trento, mentre Monza avrà una intera settimana per allenarsi. Una cosa quasi mai successa ai brianzoli durante la regular season.
“È dall’inizio del campionato che praticamente non ci fermiamo mai tra campionato, Coppa Italia e Challenge – sorride Di Martino –. Recupereremo soprattutto un po’ di energie e poi ci focalizzeremo su quello che ci serve per affrontare Gara 3 nel migliore dei modi”.
Intervista di Giuliano Bindoni
