Di Roberto Zucca
La stagione per lui era a un punto di svolta, alla vigilia delle partite decisive della regular season, dopo l’ottimo campionato disputato dalla Gas Sales Piacenza. Ma adesso Dick Kooy è fermo, come tutti, e attende la decisione in merito al proseguimento delle attività di quest’anno, forse il più difficile della storia della pallavolo del nostro paese:
“È una situazione sicuramente molto complicata. Il tempo per noi si è fermato e cerchiamo di andare avanti, laddove possibile. Ci alleniamo a casa, ma la quotidianità in palestra manca tanto”.
Il suo compagno Fei ha dichiarato che “non ha alcun signifcato riprendere questo campionato”.
“Concordo con quello che dice Fox. Ragiono soprattutto in termini atletici, nel senso che qualora venga dato una data di riavvio, riaccendere tutto fisicamente non è così semplice. È faticoso riprendere dopo una pausa così lunga. Non pensiamo che sia un’estate anticipata: tutti sanno che durante la stagione estiva, anche se ci alleniamo meno, non smettiamo di andare in palestra o fare esercizi. Adesso andare in palestra non ci è possibile”.
È preoccupato per ciò che sta succedendo?
“Sono preoccupato, non tanto per me ma per i miei affetti. Mia moglie Giovanna è a Milano e lì la situazione è decisamente più seria che a Piacenza. La mia famiglia è in Olanda e lì per ora l’infezione sembra più monitorata, o forse meno sentita. È un momento particolare, diciamo. Ed essere confinati in casa non aiuta di certo”.
Come passa il tempo un pallavolista?
“Sento i miei compagni per gli allenamenti online. E poi tanto tempo libero. Troppo. Anche i film e le serie a un certo punto si esauriscono!”
Potrebbe darsi alla cucina. Molti suoi colleghi si cimentano ai fornelli…
“(ride, n.d.r.) Non sono bravo come Giovanna, ma su qualcosina riesco a farmi valere anche io. Sui primi, ad esempio! Ma dobbiamo stare attenti, se si riprende non possiamo permetterci di arrivare con troppi kg da smaltire. Anche perché bruciarli adesso è più complicato, non posso andare a farmi una sudata in palestra o al parco”.
Ma secondo lei si riprenderà?
“Non siamo noi a deciderlo. E in ballo ci sono gli interessi degli atleti, ma anche di società, sponsor, e quant’altro. Non saprei”.
Per le Olimpiadi il CIO ancora tace (oggi, all’intervista, è stata ufficializzato il rinvio al 2021, n.d.r.).
“Ho letto. Non so come possano riuscire a portare avanti tutto l’apparato, visto che il contagio si diffonde lentamente e a macchia di leopardo. Penso a come si potrebbe gestire il fatto che migliaia di persone arrivino a Tokyo in piena quarantena, o con il virus ancora in circolazione. È difficile il solo pensiero. Infatti non ci penso”.
E a cosa pensa?
“A cercare di centrare gli obiettivi della società per questa stagione, in caso di ripresa. All’estate ci pensiamo tra un bel po’ di settimane”.