Che fossero brutte notizie già si sapeva. Per capire che l’infortunio fosse grave bastava guardare la rovinosa caduta dall’attacco e le lacrime di Sofia subito dopo. L’unica, forse, nota stonata dell’inizio di stagione di Pinerolo che già alla prima giornata del campionato di A1 femminile, persa al tie-break con Cuneo, ha dovuto fare i conti con l’infortunio a D’Odorico. Un infortunio che per la schiacciatrice azzurra significa stagione finita e addio ai giochi di Parigi 2024 (ricordiamo che l’Italia non è ancora qualificata).
La risonanza purtroppo lascia poche speranze: lesioni al legamento crociato e collaterale del ginocchio sinistro. “L’ortopedico che mi opererà è stato chiaro – spiega Sofia – sei mesi sono il minimo e non devo avere fretta. Quando rientrerò dovrò essere al cento per cento per non rischiare di farmi male nuovamente. Se penso alla nazionale, mi viene il magone. I pensieri negativi, però, non servono a niente. Ora devo focalizzarmi solo sul recupero e sul rientro in campo. Se anche dovessi recuperare dall’infortunio prima del previsto, credo che non ci sia spazio in nazionale per me, per ora.”
Arrivata in Piemonte nella scorsa estate dalla Megabox Vallefoglia, la schiacciatrice friulana è al suo primo anno con la maglia di Pinerolo. Una Pinerolo che ha tutte le carte in regola per fare un campionato da protagonista come dimostrato nella seconda giornata in cui ha strappato 2 preziosissimi punti sul campo de Il Bisonte Firenze: “Domenica scorsa è stata durissima guardare da fuori la partita delle mie compagne contro il Bisonte Firenze. Sapere di non poter essere d’aiuto è la cosa che mi pesa di più.”
Ma Sofia non è una che si arrende e guarda già al futuro: “È il primo grave infortunio della mia carriera e, anche se sono profondamente dispiaciuta, so che fa parte del gioco e che può capitare. Questi mesi mi vedranno lavorare intensamente a bordo campo ma anche studiare di più. Mi mancano ancora sei esami per la laurea magistrale in Scienze storiche e orientalistiche; cercherò di sfruttare questo periodo per terminare anche il mio percorso universitario”
(Fonte: Messaggero Veneto)