Salutato Falaschi, approdato a Padova, Taranto ha deciso di affidare la sua cabina di regia all’esperto spagnolo Angel Trinidad de Haro. Per lui si tratta di un ritorno in Italia dopo l’esperienza a Vibo Valentia di dieci anni fa. All’epoca era appena ventenne, oggi porta con sé in riva allo Jonio tutta la lunga esperienza maturata in giro per l’Europa. Sulle colonne del Corriere dello Sport, intervistato dal collega Giuseppe Di Cera, spiega i motivi che lo hanno spinto a scegliere la Gioiella Prisma.
“Dopo Vibo ho scelto di conoscere l’Europa. Alla fine della passata stagione ho avuto la bella opportunità di tornare in Italia con Taranto e l’ho presa al volo. La società mi ha spiegato le sue intenzioni e ho capito che si trattava di un bel progetto del quale mi sarebbe piaciuto fare parte”. A convincerlo è stata anche la città: “Sono abituato al freddo e a non vedere il sole – spiega de Haro, che arriva dalle esperienze in Belgio, Francia e Polonia – ma essere qui a Taranto con il mare a disposizione è un di più di cui ho tenuto conto”.
Tornando al progetto tecnico, l’ambizione della squadra pugliese sarà quella di puntare un po’ più in alto della semplice salvezza. Ciò nonostante De Haro preferisce tenere i piedi per terra. “Playoff? Non è possibile dirlo prima. Questo è un campionato veramente forte e io e i miei compagni sappiamo che bisognerà lottare partita dopo partita e tirare le somme solo alla fine”.