Prisma Taranto

Dopo il ko a Monza, Di Pinto ospita Perugia: “La Sir deve vincere tutto”

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Di Redazione

Il ko secco sul taraflex dell’Arena di Monza, ha proiettato coach Di Pinto già verso la prossima sfida: quella del turno infrasettimanale contro la forte Sir Safety Conad Perugia. Sicuramente una partita dal risultato tra i più scontati, ma per l’allenatore della Prisma Taranto è, innanzitutto, un’occasione di rimpatriata con vecchi amici e giocatori che sono cresciuti anche grazie ai suoi preziosi consigli, come Matt Anderson.

Al Corriere dell’Umbria, coach Di Pinto cerca di fare una previsione del prossimo match e di quella che sarà la stagione complessiva della sua Taranto.

Che partita sarà?

“Innanzitutto, una bella rimpatriata. Ho tanti amici in Umbria, stimo molto il presidente Sirci, conosco bene Bino Rizzuto, Cisco Recine e Nikola Grbic. Sarà una bella serata, anche se resta un classico testa coda del campionato dove Perugia è fortissima e Taranto cercherà di fare la sua parte. Noi dobbiamo crescere gara dopo gara, sappiamo delle difficoltà del match, cercheremo di fare più azioni possibili e poi vedremo”.

Obiettivo salvezza?

“Siamo gli ultimi arrivati, la squadra è stata costruita un mese dopo la chiusura del mercato vero, quindi è tutto più complicato. Ma siamo concentrati nel nostro obiettivo ben spendo che è l’anno più difficile. Se la sfanghiamo già dalla prossima stagione potrebbero cambiare molte cose”.

E della Sir cosa ci dice?

“E’ la squadra che deve vincere tutto, in campionato è partita con il piede giusto seppur senza strafare. Ha cambiato palleggiatore, ha riportato in Italia Matt (Anderson, ndr) al quale voglio un bene dell’anima, perché è un ragazzo straordinario. Lui e Giannelli sono due numeri uno inseriti in un telaio già ottimale e con l’aggiunta del nuovo opposto. Certo, c’è da lavorare. Qualche passo falso all’inizio ci può stare. Io dimenticherei in fretta la Supercoppa, i veri obiettivi sono la Coppa Italia, lo Scudetto e la Champions: sono questi i trofei che pesano”.

Ci racconti la sua storia con Anderson.

“L’ho avuto a Vibo quando era giovanissimo, lo seguivo da qualche tempo mentre giocava in World League. Non avrei firmato con la Callipo se non fosse arrivato. Vedevo in lui un grande talento, come poi è stato, anche se a quei tempi in ricezione non era ancora ai livelli odierni”.

Di Pinto lei a Taranto è coach e manager. Consigli alle grandi?

“Io guardo in casa mia. Siamo una squadra che è un mix di esperienza e giovani interessanti in cerca di un’identità precisa. Questa è la mia missione”.

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