Di Roberto Zucca
È la certezza, forse come pochi altri, in un panorama di centrali che nel nostro campionato è probabilmente il migliore del mondo. Basta leggere il suo palmares, tra campionati, Coppe e altro, per capire che Dragan Stankovic è una leggenda della nostra Superlega. E che Civitanova per lui ha rappresentato il top della vita pallavolistica. Ora succede che il suo presente si chiami Gas Sales Piacenza, una realtà giovane e ambiziosa:
“Una società nuova, con tanta voglia di fare. Abbiamo iniziato la Superlega con una squadra del tutto rinnovata e ci sono stati dei periodi di naturale evoluzione, nei quali abbiamo cercato di trovare la quadra”.
Potevate fare di più rispetto alla posizione attuale?
“Be’, si può sempre fare di più. Abbiamo trovato un nostro equilibrio ora e le prossime settimane saranno fondamentali, perché ai play off ci crediamo e abbiamo tutte le carte in regola per arrivarci. Ce la metteremo tutta”.
Dopo dieci anni a Civitanova, il prestito a Piacenza. Per la Gas Sales lei è una certezza.
“Non lo so, io so solo che cosa devo fare. Sono un atleta metodico, schematico. Quando entro in palestra vado dritto all’obiettivo, in campo idem. Cerco di essere il massimo che posso esprimere, più che una certezza”.
Si dice che lei sia come il vino. Più invecchia e meglio si esprime,
“Sul fatto che gli ultimi anni siano stati quelli della mia pallavolo migliore sono d’accordo. Ma è una questione di maturità che acquisisci. A furia di fare sempre le stesse cose, alla fine ti vengono bene in maniera naturale!”.
Poche settimane fa si è parlato della possibilità che lei diventi cittadino italiano. Cosa c’è di vero?
“Non ho nascosto il fatto di aver avviato le pratiche per il passaporto italiano. E che la cittadinanza sia un obiettivo. Con la mia famiglia viviamo qui, i bambini vanno a scuola a Civitanova. E il nostro futuro è senza dubbio in Italia”.
Si sentono già delle voci di mercato. Da italiano avrà la fila dei club che vorranno ingaggiarla, lo sa?
“Non amo parlare di queste cose, soprattutto in un momento come questo. Quando leggo notizie di mercato in pieno campionato, penso che non siano giuste e siano scorrette anche per l’equilibrio degli atleti. Del mio futuro si parlerà quando cadrà l’ultima palla in campo a fine stagione”.
Il suo futuro è in Italia. Rimarrà nell’ambiente anche dopo la fine della carriera?
“So solo che mi piace vivere a Civitanova con mia moglie e i bambini. La mia famiglia è lì, i nostri amici sono lì. Del mio futuro fuori dai campi non ho ancora un’idea. È giusto che io adesso pensi al presente, in campo, con Piacenza”.