Di Redazione
È arrivato il momento dei saluti per Dragan Travica, che dopo tre anni con la maglia della Kioene Padova è pronto ad affrontare una nuova avventura lontano da casa. Dopo il suo post “d’amore” che l’ex palleggiatore azzurro aveva postato sulle sue pagine social, Travica intervistato da “Il Gazzettino Padova”, torna a parlare del suo “addio” alla città che lo ha visto crescere.
Dragan, come sono stati questi tre anni in bianconero? «Meravigliosi, indimenticabili. Per la prima volta nella mia carriera sono stato così a lungo nella stessa società. E questo vuol dire molto. A Padova ho ritrovato la voglia di giocare che le esperienze all’estero, specie quella in Iran, mi avevano tolto. Ho trovato un ambiente ideale, una società in cui si respira la vera aria sportiva, quella che tutti cercano ma pochi trovano veramente. Sono sincero: mi dispiace andarmene, veramente, ma il treno che mi è passato davanti non poteva non essere preso. Dentro al mio cuore c’è però il sogno di poter un giorno ritornare a Padova a finire il lavoro che abbiamo iniziato. L’ho detto anche a Stefano Santuz, con cui c’è una grande affinità. Mi ha detto che le porte per me sono sempre aperte. È la cosa più bella che potevo sentirmi dire».
Come si immagina il suo “erede” a Padova? «Io ho una grande fiducia di Stefano Santuz. È probabile che questa Padova possa avere delle difficoltà, come hanno tanti in questo momento, ma sono sicuro che ancora una volta ci sarà una squadra all’altezza. Penso che Stefano cercherà un palleggiatore di esperienza e un opposto e uno schiacciatore di peso».
Oltre a lei, saluta anche Valerio Baldovin. «Ci siamo sentiti e ci siamo commossi. Sembrerà strano vedere Valerio lontano da questa squadra. Con lui ho avuto un feeling davvero unico e particolare».