Di Redazione
L’immobilismo di Bruno Cattaneo e della sua squadra inizia a inquietare anche i più fedeli nella cordata che lo ha eletto al vertice della Federazione. La politica del passo indietro e del non muovere foglia che l’erede di Magri ha applicato nei primi quattro mesi di mandato, quelli nei quali, invece, si attendevano i segnali della tanto sbandierata svolta, sta facendo perdere parte di quell’apparentemente compatto consenso col quale Cattaneo ha varcato da numero uno la soglia del palazzo di via Vitorchiano lo scorso febbraio.
Insomma qualcosa inizia a scricchiolare soprattutto se ad assestare un colpo ben indirizzato al governo Fipav è niente meno che Diego Mosna, presidente di Trentino Volley e grande elettore di Cattaneo con tanto endorsement pubblico ai tempi della campagna elettorale. Con una nota sul proprio profilo Facebook e ripresa qui, Mosna prende spunto dai risultati deludenti nella World League polemizzando con la Fipav per la mancata comunicazione ai club degli infortuni occorsi in azzurro, critica l’allargamento della serie A2 (scelta che Cattaneo difende a spada e che vuole imporre anche al settore femminile), e chiede un cambiamento nella programmazione che non c’è stato. Mancanza di rinnovamento e programmazione: queste le forti accuse di Mosna che chiama in causa ancora Carlo Magri ma che, ovviamente, non può non imputare al nuovo corso.
“Sosterrò Cattaneo con la certezza – scriveva Mosna quattro mesi fa – che voglia trarre frutto dai suoi tanti anni di esperienza a livello federale per cambiare radicalmente la Fipav (…)” E aggiungeva: “Conto che abbia la forza e la volontà di rivedere i concetti base dei vari Club Italia ed investa risorse importanti a favore delle società che lavorano coi settori giovanili (…) e che il consiglio federale voglia riformare le strutture tecniche delle varie nazionali“. In ultimo Mosna auspicava: “Sono certo che Cattaneo e la sua squadra vorranno dedicare attenzione alle relazioni con Cev ed FIVB, rimodellando gli accordi, i termini e le condizioni diu collaborazione. Basta immobilismo, è ora di cambiare“.
A oltre quattro mesi dall’elezione, Mosna vede i motivi per i quali ha detto di votare Cattaneo svanire uno dopo l’altro.
La realtà, e Mosna nel suo intervento pare confermarlo, è che nulla è cambiato e tante sono le situazioni che continuano a non convincere e a non convincerlo.
Noi abbiamo una sola domanda da girare al presidentissimo trentino: pur consci del poco feeling tra lui e Magri, davvero pensava che questo presidente e questa squadra avrebbero significato la svolta?