Il miracolo dello scorso 9 aprile è ancora vivo nella testa di Edoardo Caneschi. Un quarto di finale ribaltato contro Modena e un accesso alla semifinale Play Off, ottenuto dalla Gas Sales Bluenergy Piacenza vincendo proprio sul campo avversario, in un tempio della pallavolo che ha vissuto una serata di livello altissimo con un derby emiliano ad alto impatto:
“Personalmente ero contentissimo, ma la soddisfazione l’ho vista negli occhi di tutti. Io ci ho sempre creduto, perché quando questa squadra vuole, può riuscire a fare delle cose incredibili. Certe volte non riusciamo ad esprimerci al meglio, quando invece riusciamo a credere l’uno nell’altro, diamo il 200%. Forse è questo a regalarci quelle falcate che permettono di superare scogli come quello di Modena“.
Nelle stesse ore, la pallavolo veniva colta da un altro colpo di scena, ossia l’eliminazione di Perugia.
“Credo siano rimasti tutti stupiti, io in primis. Ricordo che, dopo la semifinale di Coppa Italia vinta, pensai che sarebbe stata una delle loro rare sconfitte. Io pensavo addirittura che non avrebbero più perso una partita dopo quella serata. Non so cosa sia successo, sono certamente contentissimo per Milano, soprattutto per amici come Porro e Vitelli, che hanno fatto vedere quanto siano degli ottimi giocatori“.
Le chiedo anche un commento su Civitanova. Qualcuno la dava per eliminata già al primo turno.
“Loro sono sempre stati una squadra forte e immagino con quanta determinazione abbiano cercato di sfatare l’incubo dell’eliminazione da parte di Verona. Penso che con lo spostamento di Ivan Zaytsev in ricezione giochino molto di più. Le potenzialità di questa squadra, con una dinamica simile, crescono e sicuramente nel gioco sono migliorati tantissimo“.
C’è stata anche una maggiore pressione da parte dei vertici della Lube. Lei come si comporta sotto pressione.
“Io ho la fortuna di avere una presidente come Elisabetta Curti che, anche nei momenti più difficili, ha saputo trovare una parola di conforto, non mettendo la pressione addosso a nessuno di noi, ma cercando di capire assieme alla squadra e alla dirigenza come supportarci per ritrovare la retta via. Poi nelle circostanze bisogna trovarsi. Io guardo ciò che è qui a Piacenza e ho trovato una società molto partecipe e aperta al dialogo“.
Cosa ha trovato a Piacenza dopo tanti anni in giro tra Club Italia, Sora e Verona?
“Sicuramente degli ottimi rapporti umani. Con i compagni mi trovo molto bene, ad esempio con Cester e Recine, che conoscevo da prima di arrivare qui, ho delle affinità caratteriali e quando possiamo, ci confrontiamo sempre. In generale è una squadra nella quale è bello esserci“.
Un pensiero alla serie di semifinali contro Trento, che vi vede sotto 2-0.
“La serie è lunga, ogni occasione sarà utile per poter riuscire a raggiungere un traguardo come la finale scudetto. Sul piano psicologico dobbiamo cercare di approcciare subito ogni partita, mentre su quello fisico, dobbiamo cercare di arrivare pronti ad affrontare delle vere e proprie battaglie“.
Un’eventuale finalissima contro Milano che pensiero le fa fare?
“(ride, n.d.r.) Be’, sarebbe sicuramente interessantissima. È capitato di scherzarci con qualcuno. Però è troppo presto per fare scenari di questo tipo. La cosa importante non è tanto chi si dovrebbe accaparrare l’altro posto, ma che quello che si giocano Trento e Piacenza, dobbiamo riuscire ad ottenerlo noi!“.
di Roberto Zucca
