Un giorno racconteremo “io ho visto giocare Paola Egonu”. Come è stato per Pelè e Maradona, Michael Jordan, ma pure Alberto Tomba, Valentino Rossi, Federica Pellegrini, Michael Schumacher, Roger Federer e chi più ne ha più ne metta. Campioni dello sport che hanno segnato un’epoca tanto da essere definiti ‘generazionali’.
La stella della nostra nazionale di pallavolo, nata a Cittadella, all’età di soli 25 anni è già in questo olimpo, nonostante di pagine di storia del suo sport ne abbia ancora tante da scrivere. Ma l’ultima, quella vergata martedì 19 marzo 2024 a Istanbul, è già entrata di diritto nel libro dei record.
Contro il Fenerbahce Egonu ha messo a terra 35 palloni trascinando la sua Allianz Vero Volley Milano alla prossima finale di Champions League femminile (appuntamento il 5 maggio). La prima storica volta per il club lombardo, la quinta consecutiva per lei. E maledetto Covid, altrimenti forse sarebbe stata la sesta se l’edizione 2019-20 si fosse disputata regolarmente invece di essere annullata.
Cinque finali di Champions consecutive non le aveva giocate mai nessuno, Egonu ci è riuscita per altro con quattro squadre diverse, Novara, Conegliano, VakifBank e ora Milano, per un totale di tre titoli vinti e prestazioni personali irreali: 27 punti nel 2018-19, 41 nel 2020-21, 39 nel 2021-22 e 40 nel 2022-23. Prima di lei solo Wilfredo Leon ne aveva giocate quattro di fila tra il 2014 e il 2018, ma con la stessa maglia dello Zenit Kazan.
“Ogni anno cambiano le sedi delle SuperFinals di Champions League, ma alla fine una persona è sempre lì: Paola Egonu” scrive la Cev sul suo sito. La regola non scritta più bella di tutte le regole non scritte. Semplicemente, la regola di Paola!
Di Giuliano Bindoni