Di Redazione
Un pilastro importante in ambito dirigenziale, con la consapevolezza che una vera crescita avviene a 360 gradi e non solo sul campo.
Dopo aver annunciato la guida tecnica della prima squadra di B1 targata Conad (con l’arrivo di coach Alessandro Della Balda e la conferma del vice Giacomo Rigoni), la Pallavolo Alsenese ufficializza la nomina a direttore generale di Elena Nenkovska Koleva, ex giocatrice di caratura internazionale che ora entra a far parte della dirigenza piacentina guidata dal presidente Stiliano Faroldi. Un ingresso importante, in un ruolo per lei seppur nuovo ma dove comunque potrà trasmettere competenza ed esperienza accumulata ai massimi livelli di pallavolo, anche internazionale.
Classe 1977, Elena ha concluso la carriera da professionista nella stagione 2016-2017 a Chieri (A2), mentre il 2001 era stato l’anno della prima esperienza italiana a Soliera in A2, vestendo nella nostra nazione anche le maglie di Curtatone, Jesi, Rebecchi (prima Rivergaro poi Piacenza), Mazzano, San Casciano, Forlì e la sopracitata Chieri, tutte tra A1 e A2. Due stagioni fa, ha festeggiato la promozione dalla C alla B2 con il Cappu Volley (formazione lodigiana), mentre in carriera ha giocato anche in Bulgaria, Grecia, Germania, Russia, Romania, oltre a militare nella nazionale bulgara, dove nell’autunno del 2014 ha disputato il Mondiale in Italia a dodici anni di distanza dalla precedente esperienza iridata.
Cosa ti ha spinto a intraprendere un ruolo societario di responsabilità nel volley?
“La collaborazione è venuta in automatico dopo aver vissuto la scorsa stagione della Pallavolo Alsenese come commento tecnico delle telecronache delle partite della Conad in B1 e dopo la richiesta del presidente Stiliano Faroldi e del direttore sportivo Luca Baldrighi che volevano incrementare il valore societario con una figura che avesse un’esperienza come la mia. Ciò che mi ha spinto ad accettare la proposta è la serietà di una società che vede nella figura del presidente una persona ambiziosa, generosa e con le idee chiare, pronta a sacrificarsi per ottenere sempre il meglio dai suoi collaboratori e dalle sue ragazze”.
Che ambiente stai trovando ad Alseno?
“L’ambiente è quello classico di una famiglia allargata, con tantissimi “pro” e pochi contro. D’altronde Alseno è un piccolo paese, non può che essere il connubio perfetto”.
Nel tuo ruolo quali saranno le priorità per te?
“Non ho priorità, valuteremo passo per passo la crescita delle nostre ragazze augurandoci che la maggior parte di loro faccia un salto importante e che possano diventare un orgoglio per Alseno. Il mio compito è supervisionare il lavoro di tutte le figure presenti in società al fine di alzare l’asticella. Le figure inserite hanno un curriculum e una storia importante a livello pallavolistico; quando si parla la stessa lingua diventa tutto più facile. Un dialogo periodico e costante può essere solo che d’aiuto a tutti”.
Che idea ti sei fatta del valore del campionato di B1 femminile?
“Il livello della B1 è interessante, è un campionato che rappresenta un mix di giocatrici esperte scese di categoria per motivi anagrafici o per scelte lavorative e ragazze più giovani con forti ambizioni e con voglia di arrivare nella massima serie”.
(Fonte: comunicato stampa)