Di Alessandro Garotta
Ci sono momenti, si dice spesso, che scandiscono meglio di altri la carriera di una giocatrice: l’esordio in Serie A1, la prima partita da MVP, il primo trofeo. Oltre a questi, però, ce n’è uno in grado di definire con precisione il passaggio di status, il salto di qualità; di creare uno spaccato netto, nella sostanza più che nella forma, tra ciò che era e ciò che è. La chiamata in nazionale maggiore.
Nell’Italia guidata da Giulio Bregoli alla VNL 2021 sono in tante ad aver vestito per la prima volta la maglia azzurra, e una di queste è Eleonora Fersino. Il discorso sulla nazionale come certificazione di un salto di qualità, nel suo caso, calza a pennello. A 21 anni la neo giocatrice della Igor Gorgonzola Novara – che si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni – è già qualcosa in più di un brillante prospetto e con un percorso graduale, fatto di piccoli passi, sta sviluppando le proprie potenzialità per diventare il libero italiano del futuro.
Eleonora, come sono state le scorse settimane in nazionale?
“Sono state settimane molto intense, anche perché avendo avuto poco tempo per prepararci in vista della VNL abbiamo dovuto lavorare sodo e spingere al massimo fin dal primo giorno di ritiro“.
Quali emozioni ha provato a vestire per la prima volta la maglia azzurra?
“Sensazioni positive, come felicità, soddisfazione, orgoglio, ma anche senso di responsabilità“.
Quanto duramente ha dovuto lavorare per raggiungere la nazionale? E quali sono stati i passaggi chiave della sua carriera fino ad ora che le hanno permesso di raggiungere questo obiettivo?
“Per raggiungere il traguardo della nazionale ho lavorato intensamente e costantemente, senza mai accontentarmi e cercando di dare sempre il mio meglio in allenamento e in partita. Questa mentalità ha caratterizzato tutte le tappe del mio percorso: gli anni delle giovanili a San Donà, le due stagioni all’Imoco Conegliano e infine l’esperienza a Bergamo, dove ho avuto la possibilità di crescere giocando con continuità“.
Com’è stata l’esperienza della “bolla” in Volleyball Nations League?
“È stata un’esperienza molto bella, un’avventura intensa e impegnativa a livello fisico e mentale, un percorso di crescita sia in campo che fuori“.
Come giudica il vostro percorso?
“Nel complesso penso sia stato positivo. Ovviamente avremmo potuto fare qualcosa di più in alcune partite o situazioni di gioco, ma nonostante ciò sono uscita dalla ‘bolla’ abbastanza soddisfatta e contenta del nostro percorso: dopo un inizio in salita, abbiamo dimostrato di volta in volta qualche piccolo progresso e miglioramento“.
Dall’azzurro della nazionale a quello della Igor Gorgonzola Novara. Cosa l’ha convinta a scegliere il progetto del club piemontese per le prossime due stagioni?
“La chiamata di Novara è stata un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare: parliamo di un club di vertice con grandi ambizioni, che punta a fare bene in tutte le competizioni. Sarà per me un’occasione di crescita a 360 gradi, ma anche una bella sfida per mettermi in gioco in una squadra di alto livello“.
Insomma, un ulteriore salto in avanti per la sua carriera.
“Certamente. È un grande step per la mia crescita e il mio bagaglio di esperienze“.
Che squadra sarà Novara nella prossima stagione?
“Una squadra forte e competitiva che ha voglia di far bene e raggiungere obiettivi importanti in Italia e a livello internazionale“.
La Igor può essere l’anti-Conegliano?
“Sì. Sappiamo che l’Imoco è una squadra solida e forte, quindi per metterla in difficoltà sarà necessario esprimere il nostro miglior gioco ed essere forti mentalmente in ogni momento della stagione“.
In chiusura: se potesse esprimere un desiderio per la sua carriera, cosa vorrebbe?
“Un desiderio? Partecipare alle Olimpiadi…“.